Flash sugli angeli neri del Sudan

Luciana Baldrighi

Era iniziato lo scorso anno l’ultimo progetto della fotografa genovese (classe 1969) che vive e lavora a New York imponendosi all’attenzione del pubblico e della critica per le sue performances corali che costituiscono una sorta di tableaux vivants. Si tratta di una serie di fotografie scattate in un viaggio compiuto dall’artista in Sudan dal titolo «VB South Sudan». È stato durante questi soggiorni trascorsi in una regione del Sudan che Vanessa Beecroft ha visitato la Diocesi di Rumbel, usando su autorizzazione del Vescovo la Cattedrale come set fotografico. I soggetti di queste nuove immagini presentano molte corrispondenze con l’iconografia cristiana del passato, rispetto alle algide e impassibili modelle alle quali ci ha abituato l’artista nell’ultimo decennio.
La foto più eclatante e di una modernità sublime è quella che ritrae la Beecroft con due neonati neri: due piccoli gemelli che tiene in seno, un’icona che non ha pari per bellezza e armonia. Una sensibilità che si è accentuata durante il suo soggiorno in un Paese dove gli orfanotrofi sono all’ordine del giorno e non è un caso che questa «Madonna bianca» abbia voluto immortalarsi con due angeli neri presi da questi luoghi del dolore. Anche le altre immagini riprendono un repertorio iconografico popolare dove l’artista riprende la sua esperienza diretta fatta all’interno delle «case di accoglienza» di questi poveri bambini le cui condizioni sono drammatiche e dove i fondi per l’assistenza e il problema dell’affido sono imprese ardue. Altre immagini presentano comunque una tipologia rappresentativa di matrice cristiana: una Madonna nera incinta, una donna nera con due bambini in grembo, un Gesù nero crocefisso. Come in altri precedenti progetti è riconoscibile una costante ricerca verso la perfezione dell’immagine stessa, della qualità della luce e del colore. «Sacra Famiglia», è invece composta da una Madonna bionda e da Giuseppe con il Bambino, entrambi neri. In queste opere, come nelle precedenti, appare un’ossessiva ricerca della perfezione e un grande equilibrio formale che insieme dimostrano un’attenzione quasi maniacale per la disposizione delle figure, proprio come facevano i pittori del Rinascimento.

I colori giocano un ruolo essenziale nell’organizzazione della scena.
«VB South Sudan», alla Galleria Lia Rumma di via Solferino 44. aperta dal martedì al sabato dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19. Fino al 25 novembre.

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