«Forse stanghiamo gli evasori». E si autodenunciano in 3.000

Più che la legge, potè la paura. La paura di essere scoperti, s'intende. In Germania, dove da qualche anno il fisco non va per il sottile, fra cd coi nominativi dei correntisti nei paradisi fiscali recuperati dai servizi segreti e una ricerca sempre più attenta degli evasori, è bastato l'annuncio dell'intenzione del governo di Berlino di comprare dagli svizzeri i dati di alcuni presunti evasori per far scattare la corsa all'autodenuncia. Già: più di 3mila persone, negli ultimi giorni, si sono recate negli uffici dell'Agenzia delle entrate tedesca nei vari Länder per costituirsi, ammettendo di aver in qualche modo gabbato il fisco per evitare di pagare quanto dovuto. E tutto questo senza che Berlino, nei fatti, avesse ancora fatto nulla.
È bastato sapere che il governo di frau Angela Merkel pensava di pagare 2 milioni e mezzo di euro a un misterioso informatore per un disco di dati che, secondo la piccata reazione di Berna, sarebbe un attacco al suo discusso segreto bancario, per scatenare il panico. E se i dati che Berlino, assieme a Nord Reno-Westfalia, popoloso e ricco land del nord-ovest, riguardavano «appena» 1500 contribuenti, quelli che si sono costituiti sono già il doppio. Seicentocinquanta in Baviera, da cui, vista la posizione geografica, è più facile raggiungere la Svizzera, 572 nel Nord Reno-Westfalia, 177 a Berlino, 566 nel Baden-Wuerttemberg e così via, fino a raggiungere la somma di 3000. L'incasso che il fisco trarrà da questi evasori pentiti non è per ora stato reso noto, ma un conto molto approsimativo si può fare rapidamente: dai 1500 nomi contenuti nel disco da «acquistare» il governo tedesco sperava di ricavare circa 100 milioni di euro; se gli autodenunciati sono il doppio, non è peregrino ritenere che ci sarà un raddoppio anche nelle entrate per l'erario.
E se il fenomeno seguirà a crescere con la stessa rapidità di adesso, frau Merkel e Wolfgang Schaeuble si potranno tranquillamente sfregare le mani. D'altra parte l'esperto politico della Cdu, il partito della Cancelliera, è fra i pochi a non potersi dire stupito. Solo a inizio mese, prima dell'annuncio del possibile acquisto, aveva invitato gli evasori a costituirsi, e sembra sia stato preso in parola. Solo che forse nemmeno lui avrebbe potuto immaginare casi come quello di Amburgo, dove nell'arco di tre giorni le autodenunce sono passate da 10 a 88. «Il fax funziona senza sosta», ha spiegato un portavoce del Dipartimento delle finanze della città sull'Elba al Financial Time Deutschland.

D'altra parte, in Germania, ammettere di aver evaso è decisamente conveniente rispetto all'essere scoperti: chi presenta spontaneamente redditi e capitali sottratti al fisco, infatti, non viene perseguito penalmente, ma in compenso deve pagare le imposte retroattivamente per dieci anni, oltre che un tasso d'interesse del 6%. Una sanzione che, confronto al carcere, in questi anni di lotta senza quartiere all'evasione fiscale, è sembrata accettabile a molti tedeschi.

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