Quattro mesi dopo aver lanciato il primo monito, l'agenzia Moody’s è tornata all'attacco del Vecchio Continente decidendo di tagliare di un gradino il rating della Francia che ha perso così la tripla "A". "Le prospettive sulla crescita economica di lungo termine - sostiene l’agenzia di rating - sono condizionate negativamente da molteplici sfide strutturali".
Le agenzie di rating tornano ad assestare un duro colpo all'economia dell'Unione europea. Questa volta a finire nel mirino è il governo di Parigi: il rating di Moody’s per la Francia è passato, infatti, a "Aa1" e, per di più, l'outlook è rimasto negativo. Tra i problemi struttuali individuati dall’agenzia di rating ci sono perdite di competitività e mancanza di rinnovamento nel mercato del lavoro e in quello dei beni e servizi. Le prospettive economiche in deterioramento, inoltre, rendono incerto l’outlook sul piano fiscale del Paese. Moody’s ha definito "sproporzionatamente grande" l’esposizione della Francia ai paesi periferici dell’Europa a causa di rapporti commerciali e bancari. L’agenzia di rating non ha mancato di sottolineare che la Francia può ancora vantare un "rating alto", grazie a un’economia ampia e diversificata e a un impegno verso il consolidamento fiscale e riforme strutturali.
Lo scorso luglio Moody’s aveva minacciato di tagliare il rating della Francia alla luce di una crescita economica in stallo e di un’eventuale uscita della Grecia dalla moneta unica, considerata dall’agenzia di rating il maggiore rischio esterno per il governo di Parigi.
Subito dopo la pubblicazione del report di Moody’s, il ministro delle Finanze francese, Pierre Moscovici, è intervenuto dicendo che la bocciatura del rating non è altro che "una sanzione della gestione del passato" e ha, quindi, invitato il governo guidato da Francois Hollande ad accelerare sul piano delle riforme strutturali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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