Freddato dal detective con una doppia vita

Giuseppe Cimarrusti morì nella notte tra il 20 e il 21 febbraio 2005. Era di pattuglia con l'agente Davide Turazza, 36 anni, entrato in polizia nel 1994 dopo la morte del fratello Massimiliano, ucciso in una sparatoria con tre pentiti della Mala del Brenta sotto protezione che preparavano una rapina. Verso le 2,20, mentre perlustravano la statale 11, tre colpi di pistola. La volante si avvicinò al luogo della sparatoria, uno slargo davanti a una grossa concessionaria di camper e caravan. Una donna era rannicchiata a terra, un uomo armato (il detective privato bergamasco Andrea Arrigoni) stava risalendo su una Panda 4x4: appena vide la Marea bianca e azzurra degli agenti ricominciò a sparare. I due risposero al fuoco, Cimarrusti riuscì anche a chiamare l'ambulanza, ma i poliziotti caddero sotto i colpi «scamiciati» esplosi dal killer con estrema precisione.

Arrigoni aveva una doppia vita: una fidanzata in provincia di Verona, un'agenzia di investigazioni a Bergamo, ma aveva già ucciso e mutilato una lucciola albanese presso Osio sotto e aggredito altre ragazze sulla statale tra Verona e Peschiera.

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