Tokyo - Sono falliti i due tentativi di bloccare la fuoriuscita di acqua altamente radioattiva da una
crepa di 20 centimetri del reattore numero due della centrale nucleare di Fukushima. I tecnici giapponesi
hanno tentato invano di iniettare del cemento nella fessurazione per otturare la falla dalla quale il liquido
continua a riversarsi direttamente nell’oceano.
Oggi i tecnici hanno deciso di iniettare del colorante bianco sulle bolle d’acqua risalenti dal basso per riuscire
ad individuare eventuali ulteriori fonti di fuga dell’acqua radioattiva. "Non ci sono state variazioni
significative nel volume della fuga. Non siamo riusciti a fermare la fuoriuscita d’acqua", ha ammesso un
portavoce della Tepco. Dopo aver versato decine di migliaia di tonnellate di
acqua sulle strutture giorno e notte per impedire che le barre di combustibile entrassero in fusione, il che
causerebbe una catastrofe nucleare molto peggiore di quello di Chernobyl nel 1986, gli operai, i pompieri e i
tecnici stanno lavorando per ripristinare la rete e riavviare i sistemi di raffreddamento. Ma il "lavaggio" degli
impianti ha causato allagamenti diffusi in edifici e gallerie sotterranee, che sono invase da migliaia di
tonnellate di acqua radioattiva, che ritarda l’avanzamento dei lavori elettrici.
15mila tonnellate d'acqua radioattiva in mare Intanto, la
Tepco, il gestore dell’impianto nucleare di Fukushima, ha reso noto che è iniziati il travso in mare dell'acqua radioattiva della centrale. Complessivamente verranno riversate nell'oceano 11.500 tonnellate d'acqua contaminata. L’operazione servirà per fare spazio nell’impianto
ad altra acqua che presenta livelli di radioattività molto maggiori.
La
Tepco ha comunque assicurato che il travaso non comprometterà l’ecosistema marino e la sicurezza del pescato. Un ufficiale della società ha
assicurato che, se si consuma pesce proveniente dal mare contaminato una volta al giorno per un anno, si
potranno assorbire circa 0.
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