Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo.
LA NOTIZIA. D'ora in poi, i poliziotti della contea inglese del Warwickshire dovranno stare attenti a come parlano. Niente più espressioni apparentemente innocue come «sera a tutti» o «giorno» (abbreviazioni di buonasera e buongiorno) che da sempre fanno parte della lingua colloquiale degli agenti britannici, quando si rivolgono ai cittadini.
Il politicamente corretto ha contagiato anche le abitudini degli addetti all'ordine pubblico della piccola contea dell'Inghilterra centrale che da oggi saranno tenuti a seguire gli stretti dettami della loro nuova «bibbia»: un libro-guida dal titolo «Policing Our Communities» («Presidiare le nostre comunità»), preparato dal comando della polizia del Warwickshire e distribuito a tutti gli agenti, con una serie di espressioni e comportamenti da adottare in certe situazioni. Lo scopo è facilitare la comunicazione tra i poliziotti e le persone provenienti da diversi gruppi etnici e con tradizioni culturali differenti. «Non date per scontato che espressioni come "buon pomeriggio" (in inglese colloquiale "afternoon") o "sera" ("'evenin'all") abbiano lo stesso significato per tutti», si legge alla voce «Comunicazione» del libro. Un agente ha poi spiegato che «termini del genere possono avere un significato del tutto soggettivo a seconda delle usanze e delle tradizioni di una persona». E ha aggiunto: «In certi Paesi la sera è il momento della giornata in cui si cena, ma si cena in orari molto diversi a seconda del propria nazione d'origine e questo potrebbe far nascere delle incomprensioni». Nella sezione riservata alla comunità lesbica, gay e bisessuale, si legge invece che è corretto dire «lesbiche e uomini gay», quando si parla di orientamento sessuale, ma che sarebbe meglio evitare il termine «omosessuale», in quanto si riferisce più alla pratica sessuale che all'orientamento.
Marie Clair, della ong «Plain English Campaign» («Campagna per l'inglese chiaro»), ha così commentato la notizia: «Questo è il politicamente corretto che si trasforma in follia. Come si può essere confusi da "buonasera"? Se non si potrà più dire "guarda che bel pomeriggio", come faremo a esprimere il concetto? Dovremo dire "guarda che belle tre del pomeriggio"?» (fonte: Ansa, 26 ottobre 2009)
FUORI DALLA NOTIZIA. «Avevo dimenticato a casa il manuale. Come avrei potuto rivolgermi a lui per chiedergli i documenti? Ho telefonato immediatamente al mio collega Mark Smith, che presta servizio qualche isolato più in là, ma era occupato e quindi...».
E quindi l'agente Archibald McGovern ha mancato l'arresto del secolo, quello di Bin Laden. Il terrore dell'Occidente, spuntato non si sa come in un pub di Warwick, ieri sera era stato riconosciuto, nonostante fosse perfettamente rasato in volto e sfoggiasse una fluente capigliatura bionda, dal povero McGovern, che s'era concesso una birra finito il suo servizio.
Ma il malcapitato (e distratto) agente era privo dell'edizione tascabile di «Policing Our Communities», la guida del buon poliziotto in dotazione ai tutori dell'ordine della contea. Quindi non ha potuto apostrofare Bin Laden come avrebbe voluto, pena una lettera di richiamo. Ha così preferito soprassedere.
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