Il futuro di Star Trek va all’asta

Giuseppe Marino

Data astrale 8 settembre 1966, il capitano Kirk registra la prima pagina del suo diario di bordo. Quarant’anni dopo l’astronave Enterprise vola ancora alla ricerca di nuovi mondi. E a bordo, soltanto in Italia, ci sono un milione di appassionati trekkies. Il numero dei fan nel mondo, dopo quattro decenni di ininterrotto successo per la serie tv, i dieci film e la serie a fumetti, è praticamente incalcolabile. Tanto che, mentre in tutto il mondo si preparano le celebrazioni del 40° anniversario, una casa d’aste prestigiosa come Christie’s è certa che siano parecchi gli sfegatati cultori disposti a contendersi a colpi di migliaia di euro i 1.000 memorabilia che arrivano dritti dritti dai set della Paramount. Dai phaser, le pistole che il capitano Kirk chiedeva di mettere in modalità «stun», cioè solo per stordire, ai costumi storici, come quello del dr. Spock, personaggio simbolo della prima serie, che nei fan club è universalmente nota come «la classica». Chi vorrà vestire i panni dell’ufficiale vulcaniano con le orecchie a punta dovrà sborsare 7-9.000 euro, secondo le stime ufficiali di Christie’s, cifra analoga a quella del costume di Kirk.
Ma tra i lotti all’asta ci saranno anche cimeli più recenti, da quelli di The Next Generation, la stagione che gli esperti considerano come la migliore (soprattutto per gli effetti speciali davvero innovativi). Un esempio per tutti è il ridottissimo vestito indossato da Deanna Troi. E infine anche i panni di scena «appena smessi» dell’ultima serie Enterprise. Che non avrà un seguito, perlomeno prodotto dalla Paramount, perché la casa di produzione ha deciso di dire basta ai telefilm, provocando il disappunto globale dei fan, dopo gli episodi trasmessi negli Stati Uniti l’anno scorso.
«In Italia Star Trek è sbarcata per la prima volta nel ’74 su Tmc - dice Gabriella Cordone, vice presidente dello Stic, Star Trek Italian Club, l’unico riconosciuto dalla Paramount nella Penisola - ci sono ancora centinaia di puntate mai trasmesse dalla tv in chiaro, nei passaggi da Mediaset a Rai e ora a La7 sono rimaste sette stagioni da recuperare. Certo gli appassionati hanno già visto tutto sul satellite. O comprando i dvd». Spendendo anche 200 euro per i cofanetti, una trentina per iscriversi al club (i tesserati sono 8.000) e fino a 300 per partecipare alle reunion a Bellaria (Rimini).
La ventesima si terrà il 21 e 22 ottobre e come sempre ci sarà un protagonista della serie. Si prevede come sempre il pienone. «Questa serie è immortale - dice Leonardo Damerini, coautore del Dizionario dei Telefilm - perché, dopo l’epoca della fantascienza da guerra fredda, è stata la prima a proporre una fantascienza universale, in cui il diverso non veniva demonizzato e c’era spazio per tutte le razze, come dimostra l’episodio del bacio tra Kirk e Uhra, il primo interrazziale mai trasmesso in tv». Nella prima serie, dell’equipaggio, insieme a anglosassoni, neri e asiatici, faceva parte anche un russo. La leggenda vuole che sia stato inserito quando si seppe che la Pravda si preparava a denunciare la scandalosa discriminazione. Di sicuro tra i fan della serie c’è stato anche un presidente degli Stati Uniti, Gerald Ford, e il miliardario Nelson Rockefeller.

Probabilmente Christie’s spera che gli eredi si presentino all’asta, nella sede di New York, dal 5 al 7 ottobre. Intanto, i fan meno facoltosi che si trovassero a Londra hanno tempo fino a martedì per visitare l’esposizione dei memorabilia nella sede londinese di Christie’s.
Giuseppe Marino

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