Galan: ecco le ipocrisie di Cacciari sul cinema

«Si lamenta dei fondi per la Festa di Roma ma fu lui a fare l’accordo con Veltroni»

Paolo Bracalini

da Milano

Appena ha letto l’intervista è saltato sulla sedia. «Cacciari mette mano alla pistola se Roma avrà dei fondi per la sua Festa del cinema?». Subito dopo, il presidente del Veneto Giancarlo Galan è andato a spulciare qualche ritaglio di giornale di un annetto fa. «Ecco, il sindaco di Venezia è proprio una faccia tosta».
Perché presidente?
«Ora si preoccupa dalla Festa del Cinema di Veltroni. Ma forse soffre di amnesia. Fu proprio lui, nel 2005, insieme al presidente della Biennale di Venezia Croff, a sottoscrivere un documento di collaborazione tra Venezia e il nascente festival del cinema romano. L’unico che si oppose, capendo la minaccia per Venezia, fu il rappresentante della Regione Veneto nel cda della Biennale Franco Miracco».
E poi?
«Poi il sindaco-filosofo ricevette Walter Veltroni a Venezia, tra baci e abbracci, per presentare la festa di Roma. E andò a ufficializzarla con una conferenza stampa in Campidoglio. E adesso cosa fa, cade dalle nuvole e dice di mettere mano alla pistola?».
Parlava dei fondi ministeriali.
«Ma già un anno fa tutti sapevano che Veltroni avrebbe avuto dei fondi, privati e pubblici. Tutti avevano già capito che Roma avrebbe fatto una Festa del cinema importante, e che sarebbe stata una minaccia per la Mostra di Venezia. L’ultimo che l’ha capito è il sindaco».
Quell’accordo tra Veltroni e Cacciari che fine ha fatto?
«Erano solo chiacchiere. In sostanza voleva dire che Venezia non si opponeva al festival romano».
E perché ora Cacciari ha cambiato idea sulla «Mostra» romana?
«Vuol farsi vedere preoccupato. Ha capito che se andrà avanti Roma sul cinema, Venezia avrà sempre più difficoltà. Ma è stato l’ultimo a capirlo».
E lei che cosa vorrebbe: bloccare la Festa del Cinema di Roma perché fa concorrenza alla Mostra veneziana?
«No, neanche per idea. Ma la concorrenza con Roma non è leale. Roma ha infrastrutture e mezzi che Venezia non ha. Faccio i complimenti a Veltroni perché sa trovare i soldi per la sua città. Cacciari non ci è mai riuscito».
Il sindaco di Venezia dice che basteranno «tradizione, prestigio e voglia di avanguardia».
«Parole che non significano nulla. Alla cultura e alla Mostra di Venezia servono infrastrutture».
Infrastrutture? Per il cinema?
«Fondamentali, come la sublagunare (il progetto del tunnel sotterraneo dall’aeroporto a Lido, dove si tiene la Biennale, ndr). Finché la Mostra si realizza al Lido di Venezia, lontana dalla città, con hotel e ristoranti carissimi, non si invoglia certo la gente ad andarci. Cacciari invece è perplesso, come sul Mose e sul passante di Mestre».
E il progetto del nuovo Palazzo del Cinema?
«Servono 70 milioni di euro. Ma perché un privato dovrebbe mettere i soldi in qualcosa che funziona solo 15 giorni l’anno? Con la sublagunare invece il Lido e il Palazzo del Cinema sarebbero attivi sempre».
Che voto dà alla politica culturale di Cacciari?
«Pessimo. Non spende un euro per la cultura a Venezia. Invoca la tradizione e il prestigio di Venezia. Ma ci sono tante famiglie blasonate cadute in disgrazia...».
Tanto Cacciari dice: «Non mi interessa quello che pensa Galan».
«Non mi sopporta perché gli sto continuamente addosso sui problemi di Venezia.

E perchè l’ho surclassato alle elezioni del 2000».
Pensa che Rutelli darà soldi al cinema di Veltroni?
«Spero di no. Se il governo deve finanziare un’istituzione culturale italiana, quella è la Biennale di Venezia».

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