Generali Caltagirone sale al 2,23%

Francesco Gaetano Caltagirone arrotonda ancora la sua partecipazione in Generali portandola al 2,23%: l’imprenditore romano, che è vicepresidente del Leone, ha acquistato 50mila titoli il 24 marzo per un importo pari a 762mila euro (15,25 euro il prezzo unitario). Un segnale certamente importante sia di fiducia nel management, sia di forza per un azionista che può contare su immense risorse liquide. E gli occhi restano puntati sul cda del 6 aprile dopo il tentativo di distensione del presidente Cesare Geronzi che lo ha convocato autonomamente per affrontare i temi che dividono consiglieri e soci. Il comitato nomine di Mediobanca ha intanto ieri deciso di confermare a Trieste i sindaci uscenti di sua nomina: Gaetano Terrin e Giuseppe Alessio Vernì. Lo statuto delle Generali prevede la possibilità di presentare una lista anche da parte degli azionisti di minoranza, purché rappresentino almeno lo 0,5% del capitale. Nella precedente nomina del collegio sindacale, una lista di fondi coordinata da Assogestioni aveva portato alla nomina di Eugenio Colucci.

E sarà la stessa Mediobanca, come socio di maggioranza, ad adoperarsi in questi giorni per favorire una riconciliazione. Ieri, forse non a caso, fuori da Piazzetta Cuccia, Vincent Bollorè non ha voluto dire nulla: «Non posso parlare», ha detto il vicepresidente del Leone che si è astenuto sul bilancio 2010 di Generali.

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