Genova, ecco il "vero" piano casa del Pd: il Comune ristruttura (e paga) i centri sociali

Il sindaco di Genova, Marta Vincenzi regala i locali agli autonomi e mette in conto spese del Comune lavori di ristrutturazione e adeguamento dei locali. E i centri sociali rilanciano: "Modello da esportare anche a Torino"

Genova, ecco il "vero" piano casa del Pd: 
il Comune ristruttura (e paga) i centri sociali

«Che Piero Fassino impari da lei, Marta Vincenzi, sindaco di Genova, come si tratta con i Centri sociali occupati autogestiti!». L’affermazione, una sorta di diktat, corre sul filo della Rete, postata e amplificata da Indymedia, il sito dei bravi ragazzi che amano insediarsi a sbaffo in locali pubblici, dove instaurano la legge del diritto all’okkupazione. Un diritto che rivendicano anche via internet per quanto riguarda la città della Mole, amministrata da quel sindaco Fassino, «democrat» come la collega genovese, ma forse meno disponibile.

Infatti: si dà il caso che la giunta guidata da Marta Vincenzi abbia concesso ai centri sociali della città, cioè Terra di nessuno, Buridda, Pinelli e lo «storico» Zapata, finora in spazi abusivi, una serie di locali particolarmente ampi e funzionali. Da qui, il plauso convinto di Indymedia che parla di «piano di valorizzazione dei centri sociali, che vengono ora concepiti dalle istituzioni come una risorsa utile alla comunità».

Parole riprese pari pari dal testo della delibera del Comune. Che - insiste il messaggio in Rete - «meglio tardi che mai, una volta tanto passa dalle parole ai fatti», con un provvedimento che può rappresentare «volendo, un modello esportabile». Si sbrighi, dunque, Fassino a copiare la collega di grado e di partito, concedendo gli stessi diritti ai nullafacenti giovani torinesi degli «Csoa».

Tanto per dire: il Comune di Genova «ha siglato proprio in questi giorni gli atti propedeutici alla risistemazione di importanti spazi concernenti l’associazionismo dei movimenti», a partire dall’ex Mercato del pesce in pieno centro cittadino, assegnato al Buridda .
Ancora (è sempre Indymedia a ricordarcelo): «In questi primi giorni d’agosto l’impresa B.O.Z. Serramenti provvederà alla sostituzione di porte e finestre, importo preventivato 38.336 euro oltre Iva, mentre - aggiunge il sito - l’altra impresa Edile Arapi Lamos avrà il suo bel da fare per la messa in opera dei lavori di demolizione di strutture metalliche e murature pericolanti, accatastamento dei materiali di risulta, il loro carico su autocarro e il trasporto alla pubblica discarica».

Importo di questi primi lavori edili: 15mila euro, oltre Iva. Analogamente si procederà nei confronti di Terra di nessuno (altri 15mila euro di spesa preventivata), Pinelli e Zapata. A suo tempo, il consigliere comunale Gianni Bernabò Brea (La Destra), aveva osato chiedere al sindaco e all’assessore Bruno Pastorino, titolare delle Politiche della casa, se «l’assegnazione di nuovi spazi ai Centri sociali fosse stata fatta previa la loro costituzione in associazione riconosciuta dal Comune, come disposto dalla stessa normativa comunale». Risposta dell’assessore: «Non è ancora pervenuta comunicazione dell’avvenuta costituzione in associazione dei Centri Pinelli, Buridda e Terra di nessuno. Quanto al canone - ha ammesso inoltre Pastorino - al momento è stato definito quello del Pinelli. La somma è stata richiesta al Centro sociale».

Come prima è previsto che i Centri sociali paghino

canone e utenze. Ma, come prima, è prevedibile che non lo paghino. Così l’applauso a Marta Vincenzi si trasformerebbe in standing ovation, magari - a pensar male... - anche in vista delle prossime elezioni amministrative.

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