Genova non vuole una B da serie B

Genova non vuole una B da serie B

(...) è irrevocabile», aveva detto Vincenzo Matarrese, fratello di Antonio, presidente di Lega, subito prima del vertice fissato alle ore 12 a Roma, prima che fossero stilati i calendari di serie A e di B. Come dire: la delibera che obbliga alle squadre di giocare al sabato c'è e non può essere assolutamente ignorata. Ieri alla riunione per discutere tutti i problemi del solito calcio caos, non ultimo quelli dei network e della cessione dei diritti televisivi, si è parlato soprattutto del giorno in cui si disputeranno le gare della cadetteria ma alla fine non è stato trovato nessun accordo.
Del resto anche al summit informale di lunedì la posizione sembrava chiara: Genova, Napoli e Torino con la Juventus, non vorrebbero adeguarsi ad una serie B da serie B. Perché è chiaro che questo rischierebbe di causare non pochi problemi a chi vorrà assistere alle partite, ma anche alle città che ospiteranno le gare al sabato e Genova sarebbe penalizzata più delle altre, visto che lo stadio si trova in un quartiere popoloso. Nel frattempo lo stesso presidente di Lega Matarrese si è detto anche disponibile ad incontrare, domani, il sindaco di Piacenza insieme agli stessi assessori che la scorsa settimana si erano coalizzati per portare avanti la B alla domenica alle ore 18. L'incontro, in realtà, sembra più che altro un atto dovuto, e l'impressione è che, dopo la riunione di ieri, sia necessario attendere l'incontro definitivo che si svolgerà mercoledì prossimo. Piuttosto, adeguandosi anche alle esigenze dei network televisivi, è probabile che i club più grandi, Genoa, Juve e Napoli in primis, verranno spesso coinvolti in anticipi e posticipi serali, in modo da poter limitare gli eventuali disagi all'amministrazione comunale. Un palliativo, comunque, visto che Marassi, in caso di una serie B al sabato, dovrà comunque adeguarsi e così anche i tifosi che rischiano di dire addio alla tradizionale domenica. Vero è che, a differenza di due stagioni fa, quest'anno i supporter rossoblu si sono comunque abbonati in massa (solo ieri sono state staccate più di 100 tessere) pur sapendo che le gare del Grifone sarebbero state in un ora che rischiava di essere lavorativa.
Discorso diverso invece per l'amministrazione comunale che però non demorde: "All'incontro con Matarrese ci sarò anche io - spiega l'assessore allo Sport del comune Giorgio Guerello - visto che Genova è stata la città che si è opposta con maggiore forza a questa decisione. I rappresentanti dei centri urbani più importanti credo che ci saranno, come ad esempio Napoli, ma non sono molti i sindaci realmente preoccupati". E' evidente infatti che i disagi maggiori sarebbero nel capoluogo ligure, un po' per le migliaia di persone che seguono il Genoa, un po' per la singolare ubicazione dell'impianto sportivo. Domani all'incontro ci sarà con ogni probabilità anche Bologna, mentre per il club partenopeo i disagi sono legati soprattutto ai suoi tifosi, visto che si annunciano circa 35 mila presenze per ogni gara giocata dalla squadra biancoceleste. Per Napoli quindi si tratta soprattutto di agevolare i propri sostenitori, visto che per la sua posizione, la situazione del San Paolo è decisamente meno critica rispetto a quella del Ferraris.
Il problema in realtà, non è tanto quello del sabato, ma soprattutto l'orario delle 16. Un'altra proposta che era arrivata dal summit dei sindaci "ribelli" era quella del sabato alle 20.30. Questa infatti sarebbe la soluzione migliore, almeno per la città: nessun problema causato dal mercato di piazza Tortosa, nessun ingorgo, problemi limitati anche per gli abitanti del quartiere. La proposta però non è ancora stata accettata, ma non è detta l'ultima parola, visto che nella riunione di domani, se dovesse intervenire anche il Prefetto per problemi di ordine pubblico, ecco che la Lega potrebbe venire incontro al Genoa e agli altri club per permettere di giocare qualche posticipo al sabato sera. Per il momento però questa è soltanto un'ipotesi, anche se ormai anche i tifosi sono rassegnati ad un "campionato spezzatino", con qualche squadra al pomeriggio e qualcun'altra alla sera. Questa comunque per il momento è un'ipotesi non ancora passata al vaglio dal presidente Matarrese (ieri è stato eletto per il ruolo di presidente della Lega di B il direttore generale del Modena Luca Baraldi).


Domani comunque si terrà il primo incontro, ma quello decisivo ci sarà solo mercoledì prossimo. La B al sabato è ancora l'ipotesi più probabile ma a questo punto non è detta l'ultima parola. Il problema piuttosto è il tempo, visto che a questo punto si rischia uno slittamento della prima giornata di campionato.

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