Genova prigioniera dei metalmeccanici

Genova prigioniera dei metalmeccanici

Francesco Gambaro

È finito un'ora prima del previsto, ma ha tenuto a lungo in scacco tutto il traffico cittadino, lo sciopero dei metalmeccanici delle aziende genovesi per sollecitare il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto da un anno. Per gli abitanti della Lanterna ieri è stato uno straordinario venerdì di passione. Con la Sopraelevata interrotta nei due sensi di marcia, la stazione di Sestri Ponente occupata dai lavoratori scesi sui binari e blocco inevitabile dei treni da Savona a Genova. E con il casello di Genova Aeroporto paralizzato dalle maestranze sedute sulla carreggiata, con tutto il traffico sull'autostrada A 10 chiuso in entrambe le direzioni. Soltanto verso mezzogiorno la circolazione stradale e ferroviaria è gradualmente ritornata alla normalità, mentre gli operai rientravano nelle fabbriche. E non sono mancate neppure le polemiche politiche. Per il senatore Egidio Pedrini (Udeur) della Commissione Trasporti, si è trattato di «una vergogna. Quando si fanno delle manifestazioni per rivendicare i propri diritti non si possono colpire altri operai, persone deboli e disabili. E non è accettabile che si blocchi un'intera città». Ma andiamo con ordine.
Le prime avvisaglie del caos pochi minuti dopo le 10, allorché gli operai delle Riparazioni Navali occupano la Sopraelevata nella zona di piazza Cavour. Ben presto l'arteria che unisce il levante al ponente viene interrotta in entrambe le direzioni. Ma è soltanto l'inizio di una mattinata da incubo per gli automobilisti (e non solo per loro) genovesi. La situazione precipita quando i lavoratori che si erano ritrovati in piazza Massena a Cornigliano e davanti ai cancelli della Fincantieri «puntano» la stazione di Sestri Ponente. E decidono di scendere sui binari. Vengono bloccati tutti i treni tra Savona e Genova. Ripercussioni e ritardi pesantissimi anche sulle linee per Milano e La Spezia. Ma non è ancora finita. L'ultima tappa del corteo è il casello autostradale dell'aeroporto. Gli operai, un centinaio circa, si siedono sulla carreggiata gridando: «Contratto, contratto, contratto». La tensione si taglia con l'accetta. Il traffico sull'autostrada A 10 è interrotto in entrambe le direzioni. I camion e le auto che arrivano da Ventimiglia - Savona e dalla A 26 vengono fatti uscire al casello di Voltri o di Pegli. Mentre il traffico proveniente da Milano sulla A7 viene deviato sul casello di Genova Ovest. Alle 11 tutto il nodo autostradale di Genova è paralizzato e il caos si estende progressivamente anche alle strade cittadine intasate dai mezzi usciti dai caselli autostradali. Traffico in tilt nel centro città dalla zona del porto alla Foce, fino a piazza Corvetto. Alle 11.30 i metalmeccanici tolgono i blocchi sull'A10, sulla ferrovia Genova - Savona e sulla Sopraelevata. La circolazione stradale e ferroviaria rientra lentamente nella normalità, mentre gli operai fanno ritorno in fabbrica. «La situazione dei metalmeccanici è vergognosa - attacca Francesco Grondona, segretario generale della Fiom - I lavoratori sono esasperati, ma sembra che in Federmeccanica prevalgano le logiche dettate dalla posizione delle piccole e medie imprese». Il responsabile sindacale ricorda che «la categoria regge il 50 per cento delle esportazioni del Paese e a livello nazionale siamo 1 milione e 700 mila». Nonostante questo, il contratto dei lavoratori è scaduto da oltre un anno «perché Federmeccanica continua a proporre un aumento salariale sui 70 euro, mentre la nostra richiesta è di 130 euro». A Genova e provincia i metalmeccanici sono circa 22 mila.

Nei prossimi giorni sono previste altre quattro ore di sciopero. «Vogliamo dare la sensazione di una tensione crescente», aggiunge Grondona, «anche se chiediamo scusa alla città per tutti i disagi provocati dalla manifestazione odierna».

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