«C'è ottimismo, nella regione saremo sopra il 21 per cento»

«Siamo partiti con grandi difficoltà ma abbiamo riconquistato il consenso giorno per giorno». Eugenio Minasso, deputato uscente del Popolo della Libertà e ricandidato alla Camera come numero tre della lista, è ottimista su quello che sarà il voto che i liguri esprimeranno oggi e domani. Un ottimismo che arriva come conseguenza di quanto è stato percepito in queste settimane in mezzo alla gente che i candidati del Pdl hanno incontrato. Campagna elettorale di basso profilo, fatta tra i mercati rionali e negli incontri con le persone: dieci, quindici alla volta, non di più. Per cercare di riottenere i consensi persi per strada negli ultimi due anni.
Nel 2008 fare campagna elettorale fu una passeggiata, questa volta avete dovuta scalare i Monti?
«Ecco, proprio quello è stato il nostro vero problema: Monti. L'aver sostenuto il governo dei tecnici ci ha fatto perdere la fiducia del nostro elettorato. Per fortuna le nuove proposte che abbiamo lanciato in queste settimane ci hanno permesso di riavvicinare molte persone: c'è nuovamente fiducia»
E in questa fase politica non va sottovalutato il possibile tsunami che porterebbe Beppe Grillo...
«Sarà un voto contro la classe politica. Non dico che non lo capisco, ma dico di fare attenzione perché così si corre un grosso rischio. È difficile identificare a chi i grillini prenderanno voti: se a noi o alla sinistra»
Quanto hanno pesato lo strappo degli scajolani e le lotte intestine al Popolo della Libertà ligure?
«La percezione di un ammutinamento c'è stata ma non credo che alla fine si registrerà sul voto. è mancata l'organizzazione, eravamo e siamo in meno ad impegnarci. Le faccio un esempio: meno volontari significa meno banchetti, meno manifestazioni e meno manifesti affissi. Un vero peccato perché quando si è sulla stessa barca sarebbe sempre meglio remare tutti nella stessa direzione»
Viene da pensare che tutto questo avrà delle conseguenze sul dopo...
«Si vedrà. Leggeremo i risultati e rifletteremo su quanto hanno inciso le divisioni interne. È un dovere di tutti noi quello di fare chiarezza, ma le cicatrici restano. Le mie dimissioni da vicecoordinatore regionale? Non mi devo difendere da niente, ho dato sempre tutto per il Pdl»
Si sarà posto un obiettivo sotto al quale, in Liguria, il risultato si può considerare un successo o no?
«Superare il 21 per cento alla Camera e il 22-23 al Senato, sarebbe un risultato apprezzabile. A Genova partiamo dal 9 per cento e alla Spezia dal 12 di un anno fa: sarebbe una crescita notevole»
Sarete davanti o dietro Grillo?
«Davanti. Saremo il secondo partito dopo il Pd»
Cinque anni alla Camera fatti, altri cinque da guadagnarsi.

Quali impegni si propone per la Liguria?
«Devo dire che nella legislatura che si sta chiudendo ho collaborato su tanti temi di carattere nazionale, nei prossimi anni ci sarà più attenzione al nostro territorio certamente ma sempre su tematiche che interessano tutto il Paese come l'Imu sulle concessioni demaniali e la direttiva Bolkenstein che rischia di mettere in ginocchio i balneari».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica