Così ricostruiremo l'asilo di Guastalla

Così ricostruiremo l'asilo di Guastalla

(...) non sono mai entrate nella lista della canicola assoluta. Pensate a tutto questo, con la temperatura della pianura padana, passata in una convivenza forzata in tende o container.
Ecco, per tutti questi, dimenticati del sisma e dimenticati dell'estate torrida passata in condizioni al limite della sopportabilità, la nostra sottoscrizione rimane aperta fino a settembre. E, soprattutto, ci rivolgiamo anche ai turisti, a chi è in riviera in questi giorni, ai membri temporanei della nostra grande famiglia di lettori. Finora, l'adesione è stata massiccia, con centinaia di donazioni, da dieci euro a migliaia di euro, con causali bellissime, dolcissime, che fanno capire in ogni istante che siete qualcosa di più di lettori. Ma siete una comunità umana di straordinaria sensibilità.
Certo, colpisce la quasi totale assenza dei politici, a cui ci eravamo rivolti perchè contribuissero, ma che finora hanno risposto solo in pochissimi, eccezioni a un silenzio surreale. O, forse, non stupisce nemmeno più, perchè ennesima immagine di un mondo autoreferenziale e travolto dalla sua chiusura in una torre d'avorio. Talmente ciechi e sordi da non vedere che la torre sta crollando senza che loro se ne rendano conto.
Ma, per l'appunto, lasciamo perdere le miserie. E invece esaltiamo le Bellezze. Che sono quelle delle vostre generosità, di decine di persone che si sentono partecipi di qualcosa e che si fidano di noi. Una fiducia che cerchiamo di meritarci.
Vi avevo promesso, a inizio raccolta, che avremmo provato ad adottare un paese, facendo in modo che i nostri soldi non finissero come una goccia in un acquedotto che innaffia a pioggia. E, da allora, mi sono messo a cercarlo quel paese. Cercando di evitare quelli che sì hanno subito molti più danni degli altri, ma sono stati anche più sotto i riflettori di tutti e, quindi, nella sfortuna, hanno avuto comunque più aiuti: penso a Finale Emilia, Mirandola, Novi di Modena, Medolla, Cavezzo, San Felice sul Panaro e tanti altri con cui abbiamo imparato a solidarizzare in questi mesi di articoli e servizi televisivi.
E quindi ho iniziato a cercare storie, paesini, brandelli di vita padana colpita dal terremoto. Soprattutto, ho cercato fra i dimenticati dei dimenticati: cioè fra gli abitanti delle provincie di Reggio Emilia, di Bologna, di Mantova, di Ferrara, di Rovigo, quelli quasi derubricati a vittime di serie B. E che, invece, nei decreti ufficiali della protezione civile e del ministero dell'Economia e delle Finanze, sono raccontati per filo e per segno come vittime del terremoto.
E così, in questo viaggio nel sisma dimenticato, ci siamo imbattuti nella storia di Guastalla, paese della Bassa Reggiana che, addirittura, in un primo tempo non era stato inserito in quelle liste. Ma mica perchè le scosse non avessero colpito, la prima e la seconda volta. No, Guastalla non era stata inserita perchè la drammatica mail di richiesta d'aiuto spedita dal sindaco ai competenti uffici della Regione Emilia-Romagna era stata sommersa dalla burocrazia che, nonostante chiedesse di comunicare in quel modo, aveva lasciato settemila messaggi di posta elettronica inevasa.
Poi, finalmente, il chiarimento. E il lavoro, quotidiano e indefesso, della giunta e degli abitanti di Guastalla per aiutare tutti coloro che ne avevano bisogno: così, sono state sistemate prima tutte le persone e poi tutte le attività che ne avevano bisogno, coordinate dal vicesindaco Vincenzo Iafrate, che ha la delega alla Protezione Civile. Operazione che, ovviamente, ha prosciugato le casse.
Soprattutto, questa è una storia da raccontare perchè Guastalla ha un peccato originale, almeno secondo la concezione democratica di alcuni. E cioè quello di essere (unico caso insieme a Bondeno, nel ferrarese, a guida leghista e a maggioranza di centrodestra) l'unico Comune terremotato guidato da un'amministrazione non di centrosinistra. Per trovarli ho vagato attraverso una ricerca fra tutti i 103 Comuni inseriti nei decreti ufficiali. Anche se, ovviamente, di fronte alla solidarietà non c'è colore politico che tenga.
Il problema è che il discorso dovrebbe valere per tutti. E invece.
Il sindaco, Giorgio Benaglia, è un pediatra in pensione molto amato in paese, che negli ultimi anni è stato protagonista di moltissimi viaggi di solidarietà sanitaria in Africa. Ma, per l'appunto, a qualcuno non basta. Forse perchè nel 2009 è stato eletto sindaco di Guastalla guidando una coalizione Pdl-Lega Nord-Udc, conquistando il Comune con il 41,6 per cento dei voti, dopo 65 anni ininterrotti di giunte di centrosinistra. Eppure, alcune cooperative di consumo, hanno dimenticato Guastalla nella lista dei Comuni da aiutare e i consiglieri dell'opposizione di sinistra, un giorno, hanno proposto di devolvere fondi comunali ad altri Comuni, amministrati da giunte progressiste. Facendo sbottare il solitamente mite Benaglia: «Ma lo sapete che il terremoto c'è stato anche qui?».
C'è stato a tal punto che, a settembre, i bambini non avranno gli asili, perchè i prefabbricati che li accoglieranno sono in ritardo.

E, per il momento, verranno smistati in altre strutture comunali sicure, ma è chiaro che non può essere una soluzione ottimale.
Ecco, adotteremo Guastalla, anche per ridare a quei piccolini, che potrebbero essere i nostri figli, il diritto a giocare in un giardino.

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