«Messi» al muro i consiglieri che hanno alzato l'Imu

È terminato alle 5 di mattina, dopo sette ore di dibattito, il consiglio comunale di Sanremo dedicato all'Imu. L'amministrazione Zoccarato ha fissato al 4 per mille l'aliquota per la prima casa, lasciandola quindi al minimo, mentre ha alzato al massimo del 10,6 quella per le altre tipologie, comprese le attività produttive. «Abbiamo voluto agevolare il più possibile la prima casa - ha spiegato l'assessore al bilancio Diego Maggio - È un bene primario, e chi lo possiede deve essere tutelato». A causare la seduta fiume sono stati i 63 emendamenti presentati dall'opposizione, in molti dei quali si chiedeva una riduzione delle aliquote, specialmente per le imprese. «Se l'Imu è una tassa ingiusta, l'amministrazione l'ha fatta ancora più iniqua» ha detto il consigliere Alessandro Sindoni. Dai banchi della maggioranza è però giunta la disponibilità a rivedere il pacchetto prima dell'autunno. «Entro il 30 settembre, se ci saranno le condizioni, ci impegniamo a modificarle» ha assicurato il capogruppo del Pdl Giuseppe Sbezzo Malfei. Le polemiche dell'opposizione hanno riguardato anche le ripercussioni dell'Imu sulla floricoltura, che nonostante la crisi continua a rappresentare un settore importante dell'economia locale. «Un coltivatore che possiede 5000 metri quadrati di terra lo scorso anno pagava 325 euro - ha spiegato il consigliere Alberto Biancheri - ora ne verserà 2.231, quindi con un aumento del 617%». La Lega Nord, fedele alle indicazioni nazionali di critica all'Imu, non ha partecipato alla votazione finale.

Intanto è emerso che ci sarebbe un comitato spontaneo pronto ad affiggere in città una serie di maxi manifesti, della grandezza di 6 metri per 3, con indicati i nomi dei consiglieri che hanno approvato questi aumenti.

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