Il Pdl ligure litiga anche per fare pace

(...) Aggiunge ancora l'avvocato Oppicelli, al Giornale: «La strategia dell'incrinamento della tensione non è opportuna, soprattutto in questi tempi di vacche magre. La delegazione scelta dal partito per l'Anci è composta da persone adeguate, capaci, incontestabili. E poi - avverte il vicecoordinatore metropolitano - non sono sicuro che a tirare le pietre ci guadagni chi le tira, o non piuttosto che le riceve», con preciso riferimento all'elmetto d'acciaio indossato da Scandroglio e alla chioma folta, ma indubbiamente meno corazzata, di Morgillo.
In questa frizzante panoramica di opinioni in libertà, il senatore Luigi Grillo, dal buen retiro di Monterosso dove è in attesa della vendemmia del suo sontuoso Sciacchetrà, predica moderazione e si sforza di abbassare il tono della polemica provando ad alzare il livello del dibattito: «Siamo alla vigilia di mesi cruciali per il Paese - sottolinea fra l'altro Grillo -, e la campagna elettorale si annuncia drammatica. Ci dovremo misurare non solo con i nostri avversari politici, ma con il giudizio dell'Europa e dei mercati. Continuare con le frizioni all'interno del partito non ha senso, è pura e inutile speculazione - conclude il senatore del Pdl -.

Guardiamo avanti, all'opportunità di realizzare le riforme e le infrastrutture che possono rilanciare lo sviluppo della Liguria e del Paese».
A questa speranza il popolo dei moderati si attacca. Mentre il Popolo della libertà si spacca.

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