Di Pietro «punisce» chi gli è rimasto fedele

(...) la loro esperienza politica con soddisfazione - assicura -. Anzi, sono contento, perché hanno iniziato la loro carriera con noi». L'unica, velata critica che si concede è sulle motivazioni della fuoriuscita, specie su quelle legate a una possibile alleanza con Grillo (negata con forza) e alle critiche al capo dello Stato: «Sono giustificazioni di maniera di chi ha bisogno di giustificarsi».
Per il resto, tutto bene, tutti amici. Addirittura - rivela il leader - a chi ha abbandonato il partito è stata risparmiata una penale da centomila euro a testa che pure era stata sottoscritta all'atto dell'accettazione delle candidature. «Non chiamatela penale - prova invano a giocare con i termini Di Pietro -. È un rimborso per le spese elettorali sostenute. Il partito aveva pagato la campagna e i candidati si impegnavano per iscritto, in caso di fuoriuscita, a restituire la somma di centomila euro. Ci siamo posti il problema. Qualcuno non si sarebbe sentito libero di uscire per seguire l'amico Donadi, così abbiamo deciso di rinunciare ad applicare questo accordo». Un particolare che il leader sceglie volutamente di svelare. Per passare dalla parte del buono, o forse per ricordare ai fuoriusciti che hanno un bel debito, almeno di riconoscenza, nei suoi confronti.
Mano tesa in tutti i modi. Tranne che nei confronti di chi è rimasto fedele. Perché se ad andare via è stato il coordinatore regionale Giovanni Paladini, un deputato ligure, ora Di Pietro ha affidato l'incarico a Ivan Rota, che con la Liguria non c'azzecca proprio nulla. «Ma l'attività politica continuerà a essere decisa dai consiglieri regionali Maruska Piredda (che sarà il nuovo capogruppo, ndr) e Stefano Quaini, dall'assessore regionale Gabriele Cascino, da Stefano Anzalone e da tutti i consiglieri comunali e municipali eletti - prova ancora a metterci una pezza Di Pietro -. Se avessi scelto il nuovo coordinatore avreste detto che lo imponevo io dall'alto». Come se Rota se lo fossero scelti i peones. E come se l'incarico provvisorio fosse a breve scadenza. «Il 15 dicembre ci sarà l'assemblea generale nazionale - spiega ancora Tonino -. Verranno poi scelti i delegati regionali che parteciperanno al congresso e poi il partito si darà una struttura nuova, come partito di massa e non più incentrato sulla mia persona, anche a livello regionale». Appunto, come minimo, Rota arriverà a scegliere i candidati alle politiche.
Anche se su questo aspetto Di Pietro rivela l'intenzione di scegliere una nuova strada per trovare i futuri candidati. Una strada un po' grillina e un po' delatoria. «Sul sito del partito chiunque può trovare uno spazio dove mettere il proprio curriculum nel caso volesse candidarsi - spiega il leader -. Tutti i nomi proposti verranno resi pubblici su internet e chiunque potrà esprimere valutazioni sugli stessi. Un po' come fossero pubblicazioni di matrimonio.

Il prete può così essere messo al corrente se gli sposi hanno problemi. Poi le liste verranno formate da un gruppo di saggi che valuteranno tutto il materiale pervenuto».
Alla fine, la scelta resta sempre al partito. Nella speranza che trovi candidati più fedeli.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica