Sebastien De Maio scende dalla bicicletta e risponde al telefonino. La chiamata arriva da Genova, ma non è quella del suo procuratore. Il difensore francese, in scadenza di contratto con il Brescia, aspetta notizie sul suo futuro. Che sarà a tinte rossoblù. Per lui quattro anni di contratto. Il Genoa lo aveva già bloccato a febbraio.
Allora, De Maio, quando arriva a Genova?
«Sono tornato domenica dalle vacanze. Sto aspettando notizie dal mio procuratore. Questa settimana ha detto che mi farà sapere qualcosa. Prima i dirigenti del Genoa erano impegnati nelle comproprietà».
È pronto per la nuova avventura?
«Non vedo l'ora. Sono contentissimo. Il Genoa è una grande opportunità che cercherò di sfruttare nel miglior modo possibile. La piazza rossoblù mi va più che bene».
Che ricordi ha della sua esperienza bresciana?
«Ottimi. Brescia è la mia seconda casa. Sono stato accolto alla grande. Devo tanto a questo club perché mi ha fatto crescere sia come uomo che come calciatore. La mia attuale compagna è bresciana, mia figlia è nata a Brescia tre anni fa. Qui ho comprato casa. Posso solo dire grazie al Brescia».
Il Genoa ha cambiato allenatore e direttore sportivo. Conosce Liverani e Delli Carri?
«Ho incontrato una volta Liverani da calciatore quando giocava nel Palermo. Ci siamo affrontati contro il Brescia anche se io quella volta ero in panchina. Ma non gli ho mai parlato. Delli Carri non lo conosco personalmente».
Delli Carri è un ex difensore. Sebastien De Maio che difensore è?
«Sono nato centrale anche se ho giocato due, tre partite da terzino quando il Brescia mi ha mandato in prestito sei mesi a Frosinone in serie B. Però mi sento più a mio agio al centro della difesa».
Con il suo fisico (1,89 per 81 kg) non avrà problemi sui palloni alti?
«Il colpo di testa è senza dubbio la mia dote migliore. Non sono né lento, né veloce. Diciamo che ho una bella gamba. L'aggressività non mi manca». Quanti cartellini ha collezionato nella scorsa stagione? «Sette gialli e un rosso per doppia ammonizione. Ah dimenticavo, sono stato espulso un'altra volta durante Sassuolo-Brescia, ma il fallo lo aveva commesso un mio compagno...».
A quale difensore si ispira nel campionato italiano?
«Mi piace molto Andrea Barzagli. Da un paio d'anni sta facendo delle grandissime partite. Fisicamente assomiglio a Portanova. Lui è un leader della difesa. Io mi faccio sentire, ma non sono ancora un leader. Ci vuole esperienza e quella si matura con gli anni».
Nel Genoa ci sono molti difensori.
«A metà luglio andrò in ritiro con la prima squadra. Se poi il Genoa deciderà di mandarmi in prestito da qualche parte, per me non sarà sicuramente un problema. Però spero di rimanere e di giocarmi le mie carte in serie A. A Brescia l'ho solo sfiorata».
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