Pronto intervento per il Ferraris

Pronto intervento per il Ferraris

(...) Verona e Parma non se la passano molto meglio. Così via alla rivoluzione verde e dal prossimo anno obbligo per tutti gli stadi della massima categoria di dotarsi di impianti di riscaldamento che possano rivitalizzare l'erba anche nelle stagioni più rigide. Nel frattempo a Marassi inizieranno oggi o domani i lavori di parziale rifacimento: zolle nuove nelle aree di rigore e nelle parti del campo che risultano maggiormente danneggiate: «Facciamo ciò che ci è stato richiesto dalla Lega Calcio - spiega Fabrizio Salto, direttore agronomo del consorzio Stadium -. Abbiamo sistemato 12 metri cubi di sabbia per favorire la rigenerazione del manto erboso e gli effetti si potranno vedere già domenica prossima per Sampdoria-Chievo».
Scongiurato, dunque, il rischio che Genoa e Samp dovessero addirittura traslocare da Genova per le gare casalinghe, ammenda che la Lega aveva paventato in caso di mancata sistemazione del manto erboso. Si tratta, tuttavia, di una pezza messa da qui fino a fine campionato. Ma il giorno dopo Marassi sarà sottoposto a radicali interventi per definire una volte per tutte un problema che si trascina, praticamente, da quando l'impianto venne rifatto per i mondiali del 1990. «Se cambieranno le condizioni microclimatiche con l'installazione del riscaldamento avremo già fatto grandi passi avanti - argomenta Fabrizio Salto -. E comunque stiamo ragionando su un ventaglio di ipotesi e ragioniamo anche sulla possibilità di realizzare un terreno ibrido, cioè che sia dotato in maggioranza di erba naturale ma con una percentuale di sintetico che serva da rinforzo, però su questo argomento siamo solo all'inizio anche perché non abbiamo molti esempi con i quali confrontarci». Stadium, infatti, sta valutando le diversi soluzioni presenti sul mercato per la soluzione dell'ibrido che in Italia, al momento, è praticato con buoni risultati solo a San Siro.
Non viene, invece, presa in considerazione l'ipotesi di un campo in sintetico al momento utilizzato solo in campi di serie B e Lega Pro. Questo perché ci sono forti reticenze da parte delle società e dei calciatori stessi, motivo lo fanno le statistiche che dimostrano come sul prato sintetico sia più facile infortunarsi.
A tutto questo si unisce un altro problema che disturba la ricrescita dell'erba al «Ferraris», cioè la presenza dei piccioni che domenica scorsa, durante Genoa-Udinese, sono stati costante presenza sul terreno per tutti i novanta e più minuti di gioco. Una presenza attirata dalla semina senza che sia servito a nulla dipingere di verde i semi per disorientarli: «In verità lavoriamo insieme ai piccioni da anni, anzi si può dire che lavoriamo per loro - commenta l'agronomo del Ferraris -.

Abbiamo sperimentato diversi metodi per allontanarli ma senza fortuna perché tornano sempre. Se la loro presenza è più fitta in queste settimane è perché con il freddo hanno più fame e cercano cibo con voracità anche quando ci sono partite in corso».

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