(...) e numero uno della politica rapallese, mette in dubbio la tenuta della nuova amministrazione e dopo nemmeno cento giorni fa sbiadire la fascia tricolore del nuovo sindaco. Un modo gentile per dire che Giorgio Costa rischia di non arrivare a mangiare il panettone.
Sarebbe un record, o quasi, per una coalizione che solo il 21 maggio scorso festeggiava la vittoria nel feudo del Pdl, rimasto comunque il primo partito cittadino con quasi il 23 per cento. E d'altronde con un Armando Ezio Capurro relegato ai margini, presidente del consiglio senza incarichi e con un rapporto col primo cittadino ridotto ai minimi termini, le ipotesi di una caduta anticipata non sono così fantasiose, seppur al momento lontane. Il motivo del contendere tra Costa e Capurro è quello relativo agli incarichi, o meglio all'incarico che il presidente del consiglio anela: quello al personale. Capurro lo vuole per riorganizzare la macchina comunale, Costa non ci sente. Quando il consigliere regionale ha capito che il sindaco non era manovrabile, come forse inizialmente credeva, ha iniziato a irrigidirsi: si è defilato, ha cominciato a comunicare con lui tramite corrispondenza e, da ultimo, ha rotto i rapporti in ripresa con i vicini di Santa Margherita. Insomma, l'aria all'interno della maggioranza è calda e non per colpa di Lucifero.
C'è di più, perché negli ambienti politici rapallesi si racconta che al presidente del consiglio la «strana» idea di fare lo sgambetto all'ex amico sia già passata per la testa; i numeri dicono che servono tre dietrofront per fare saltare il banco. Capurro al momento può solo contare sul fedelissimo Giovanni Covre, guarda caso l'unico consigliere che come lui non ha alcun incarico. E la minoranza? Nel centrodestra l'ipotesi di un ritorno alle urne non entusiasma visto che, dopo la bruciante sconfitta, c'è voglia di riorganizzazione.
Qualcuno, come Giorgio Tasso, tra i più votati nel maggio scorso, ha già lasciato il Pdl per passare a «La Destra» di Storace. Ecco perché Capurro aspetta che Costa torni sui suoi passi per non inciampare e rischiare una dolorosa caduta.
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