Sacra Rota ligure «contenta» delle richieste di divorzio

«Siamo soddisfatti perché nell'ultimo anno abbiamo avuto un numero maggiore di richieste di nullità del matrimonio». Fa un certo effetto sentire monsignor Paolo Rigon, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico della Liguria, essere soddisfatto per le 130 nuove cause ricevute dalla «Sacra Rota» della nostra regione, ma si tratta di una soddisfazione dovuta al fatto che «a fronte delle migliaia di separazioni abbiamo l'intima convinzione che un buon numero di quei matrimoni falliti sia anche nullo».
Le statistiche dicono che a chiedere la nullità sono in maggioranza le donne, 77, meno gli uomini, 53. Mentre l'età media delle parti in causa si aggira intorno ai 27-28 anni. Nello stesso anno sono state terminate 98 sentenze in primo grado, mentre altre 214 erano ancora in corso alla fine del 2012. Delle 98 sentenze, 87 sono state affermative, ossia hanno decretato la nullità del matrimonio, 5 negative e 6 si sono interrotte per cause accidentali. Sono inoltre entrate 182 cause in appello, provenienti dal Tribunale Ecclesiastico Regionale Lombardo, e ne sono state trattate 147. Di queste 138 sono state confermate, 9 sono state riaperte e confermate affermativamente. Alla fine dell'anno rimanevano pendenti 98 cause di appello.
Le cause al Tribunale ecclesiastico vanno avanti per circa due anni e mezzo con un esborso limitato alla pratica di 525 euro. Sono tre i capi di nullità predominanti in prima istanza: problemi di carattere psicologico e neurologico e l'incapacità grave di assumere ed adempiere agli obblighi essenziali del matrimonio, l'esclusione dei figli dal matrimonio, l'esclusione della indissolubilità (cioè la riserva di separarsi e divorziare se le cose dovessero andare male). Nella relazione di inaugurazione dell'anno giudiziario, monsignor Rigon ha voluto focalizzare l'attenzione sui casi di nullità del matrimonio per il canone 1.095 del codice di diritto canonico secondo cui è incapace a contrarre il matrimonio chi manca di sufficiente uso della ragione; chi difetta gravemente di discrezione di giudizio circa i diritti e i doveri matrimoniali essenziali da dare e accettare reciprocamente; coloro che per cause di natura psichica, non possono assumere gli obblighi essenziali del matrimonio. «I motivi di carattere psichico, neurologico e psicologico gravi costituiscono oggi il motivo di nullità più frequente - ha spiegato il Vicario giudiziale -. Più delicato è il difetto di discrezione di giudizio per una grave immaturità psicologica ed affettiva.

È fondamentale aver presente che il pieno uso di ragione in ordine al matrimonio e quindi ad una vita di coppia non è solo legato all'età ma ha enorme pregnanza la storia della persona inserita in una famiglia, in una cultura, in un paese, in un tempo e in una società nonché hanno grande rilevanza le traversie di una creatura soprattutto se vissute nell'infanzia».

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