Quasi quattro milioni e mezzo di euro in meno rispetto all'anno passato. Le difficoltà sono tutte racchiuse in questo numero. Giovanni Battista Raggi, assessore al Bilancio di Santa Margherita Ligure, ha dovuto fare i salti mortali per far coincidere le entrate e le uscite del comune. Due milioni sono la riduzione dei trasferimenti dallo Stato; due milioni e 480mila euro la quota da inviare a Roma come contribuzione allo sforzo fiscale. Insomma, una partenza con l'handicap.
Raggi, come Tarzan nella foresta, è passato da una liana all'altra per riuscire a pareggiare il bilancio preventivo a circa 27 milioni e 285mila euro. Anche lo spauracchio Imu, adesso, ha il suo volto. L'amministrazione ha infatti stabilito le aliquote che saranno discusse nel consiglio comunale del 4 e 5 giugno.
Per le prime case sarà quella base, 4 per mille con detrazione di 200 euro più 50 euro per ogni figlio di età non superiore a 26 anni che risieda nell'unità immobiliare; del 7,6 per mille l'aliquota sulle abitazioni concesse in locazione con contratto di registro agevolato a soggetti residenti; i proprietari di seconde case non affittate pagheranno invece un'imposta del 9,6 per mille.
Numeri che presto, però, potrebbero cambiare: «Dal ministero - afferma preoccupato Raggi - ci hanno detto che l'aliquota sulla prima casa, molto probabilmente, salirà fino all'8 per mille». Imu ma non solo. Anche l'introduzione dell'addizionale Irpef permetterà di rimpinguare le casse. Salvaguardate le persone con reddito inferiore a 15mila euro, per le altre l'imposta varierà a seconda dei diversi imponibili da un minimo di 0,4 per cento ad un massimo di 0,8. Non finisce qui, perché le nuove tasse coprono solo la metà dei quattro milioni e mezzo di euro venuti a mancare.
E così l'amministrazione è dovuta intervenire sugli altri capitoli di spesa: dal turismo alla cultura, nulla è stato risparmiato. La spending review sammargheritese ha colpito anche il personale: qui, negli ultimi due anni, il taglio è stato di quasi 600mila euro, tra riorganizzazione degli uffici, dirigenti non sostituiti ed esternalizzazione della farmacia comunale. Inoltre, per mantenere alcuni servizi come le mense scolastiche, sono state aumentate le tariffe.
Per le famiglie si preannunciano mesi di sacrifici: «Ci auguriamo che questo sforzo venga compreso dal consiglio comunale e dalla popolazione - auspica il sindaco Roberto De Marchi-. Alle forze di opposizione chiedo di resistere alla tentazione della deriva demagogica e populista; mi auguro che in aula sappiano esprimere alternative credibili e non critiche pretestuose».
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