La Samp «ammette»: il Palasport non bastaDa abbattere tre padiglioni, la marina e l'arena del mare

Il Giornale aveva ragione: lo stadio al posto del Palasport non ci sta. Lo conferma la stessa Sampdoria che, nonostante fosse stata contattata lunedì per offrire la propria versione e dimostrare la fattibilità dell'idea, ha preferito non rispondere e dare al Secolo XIX alcune anticipazioni. Che, per l'appunto, dimostrano quanto sostenuto dall'architetto Roberto Burlando intervistato dal Giornale. Per mettere lo stadio alla Fiera non basta smantellare il Palasport, ma abbattere anche il padiglione D e parte del padiglione C, oltre a cancellare l'Arena del mare e buona parte della marina. In sintesi, la Fiera non avrebbe più spazi, tantomeno quelli di maggior pregio, quelli che, come sottolineato dall'architetto Burlando, garantiscono al quartiere fieristico genovese un qualcosa in più rispetto ad altre realtà. Senza contare che, sempre stando a quanto annunciato tramite il Secolo XIX, per essere ridotto al minimo, lo stadio avrà «non più di 10-15mila metri quadrati di aree commerciali». Meno della metà rispetto al progetto di Sestri Ponente. Cosa che «porrà di fronte alla necessità, da parte del Comune, di reperire aree in altre parti della città dove consentire al promotore di costruire residenze o commercio, secondo il classico meccanismo compensativo».

Cioè la città, oltre a regalare la Fiera dovrebbe anche regalare al costruttore spazi per nuovi metri cubi di cemento per palazzine e centri commerciali. Di solito gli oneri di urbanizzazione li paga il costruttore alla città.

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