Se Genova scopre l'acqua fredda

(...) Samp-Inter si sarebbe giocata dopo circa tre ore. Il Bisagno sarebbe rimasto esattamente quello che era nel pomeriggio dopo una mattinata di forti piogge. Se servissero altre foto per dimostrare l'ennesima figuraccia fatta da Genova basterebbe chiederne qualcuna scattata a Torino dove si è giocato regolarmente sotto una nevicata vera e continua. Ma il problema non è la partita di calcio. Quella è solo la cosa che è balzata di più agli occhi. Il problema è una città che chiude per pioggia, chiude per neve, chiude per vento. Magari chiuderà anche per sole quest'estate. Una città che preferisce non prendersi responsabilità.
Si dirà che esiste un'ordinanza che in caso di allerta 1 diramata dalla protezione civile c'è tutta una serie di disposizioni che bisogna rispettare automaticamente. Innanzitutto, le ordinanze sbagliate si cambiano. In secondo luogo è bene ricordare che lo stesso sindaco Marco Doria, rendendosi conto di molti punti illogici di quell'ordinanza aveva annunciato l'intenzione di riscriverla, salvo poi non fare assolutamente nulla. In terzo luogo, se davvero quest'ordinanza entra in vigore automaticamente, viene da chiedersi perché il Comune abbia aspettato domenica, a mattina inoltrata, per decidere di non far giocare la partita quando dell'allerta si sapeva già 24 ore prima.
La foto del Bisagno vuoto racconta anche l'ennesima giornata di scuola persa per niente nelle classi della zona dello stadio. Non è la prima volta che accade quest'anno. In un inverno ricco di perturbazioni, Genova e la Liguria sono state terrorizzate diverse volte dai previsori della Regione. Sono stati otto in totale i messaggi di allerta diramati ufficialmente. E l'unica volta che è successo qualcosa, che qualche torrente è esondato davvero, l'allerta è arrivata quando l'acqua era già nelle cantine. Ieri i vigili del fuoco non hanno neppure svuotato qualche cantina.
E poi altre domande. Se c'era allerta 1 in questo fine settimana, se erano previste nevicate a bassa quota e gelo, perché non è stato sparso subito il sale in città? Perché gli autobus non avevano già le catene da neve? Perché non è stata ordinata la chiusura immediata del centro commerciale Coop del Mirto? L'ordinanza va rispettata in automatico oppure no? Il negoziante deve abbassare la serranda ma la cassaforte commerciale cara alla sinistra no? Lo stadio è pericoloso sul fiume, quella no? Perché di chiudere parchi e cimiteri è stato deciso ieri? Perché non è stato sospeso il pagamento delle Blu Area? Perché non è stato vietata la circolazione ai mezzi a due ruote?
La risposta più logica è quella che sono tutte decisioni che vanno valutate. Appunto, esiste la regola del buon senso.

Che però a Genova si applica solo se fa comodo. Genova, invece, è una città che si ferma per pioggia, per neve, per vento. Si ferma per non prendersi responsabilità. Chiuderà le banche ogni volta che ci sarà una rapina?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica