Fare un tatuaggio a volte può costare caro. Eugene Ashley, 26 anni, è stato arrestato nel 2009 dopo che alcuni agenti del Department of Family and Children Services, i servizi sociali americani, avevano notato sulla spalla del figlio di tre anni le iniziali «Db», ovvero «Daddy's boy» (figlio di papà). Gli agenti stavano controllando la residenza dove l'uomo abitava con sua moglie, Amy, e i loro quattro figli dopo che una telefonata anonima aveva denunciato le condizioni abitative della famiglia. Inutili i tentativi di difendersi di Ashley: alle autorità ha detto di essere in completo stato di ubriachezza, quando aveva deciso di tatuare il figlio, e di non ricordarsi nulla. La polizia ha arrestato Ashley con l'accusa di aver tatuato un minorenne. Il bambino è stato sottratto alla cura dei suoi genitori dai servizi sociali e affidato allo zio, George Hawkins. La moglie condanna il gesto del marito, «non c'è scusa per quel che ha fatto. È buon senso. Semplicemente, non si tatua un bambino di tre anni». Lo zio afferma però che Amy sapeva del tatuaggio da alcuni mesi e che aveva provato a mascherarlo applicando su di esso tatuaggi falsi. Hawkins ha sottolineato che prima di scoprire del tatuaggio, credeva che Ashley fosse un buon genitore, «ogni giorno lavorava tra le 12 e le 16 ore, dava da mangiare ai bambini, li faceva la doccia e li metteva a letto». Ashley non è il padre naturale del bambino: con Amy aveva adottato il bambino quando si erano sposati.
Il giudice distrettuale, Lee Patterson, ha detto a un'emittente televisiva locale che processare l'uomo è stato difficile perché la moglie si rifiutava di testimoniare contro il marito. Stando ai documenti del tribunale, il bimbo è stato tatuato tra gennaio e maggio 2009.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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