Paderborn -
La notizia è di quelle che sembrano fatte apposta per aprire
dibattiti e controversie. Un chirurgo tedesco di religione ebraica
si è rifiutato di intervenire su un paziente, già pronto sul tavolo
operatorio, perché l’uomo aveva sulla pelle un vistoso tatuaggio di
ispirazione nazista. È accaduto a Paderborn, una città della regione occidentale del Nord Reno- Vestfalia.
Il paziente, un uomo di 36 anni, era già stato anestetizzato. Ma quando il chirurgo che si apprestava a eseguire l’operazione ha visto il tatuaggio che campeggiava su un bicipite (la classica aquila posata su una croce uncinata simbolo del nazismo) si è tirato indietro. Letteralmente. Si è tolto la mascherina dal viso, ha svestito il camice ed è uscito dalla sala. All’esterno, in una sala d’attesa, era seduta la moglie del paziente. Il quarantaseienne chirurgo - racconta il tabloid tedesco Bild Zeitung - le si è rivolto direttamente con poche ma inequivocabili parole: «Non opererò suo marito, perché sono ebreo».
Non è dato sapere quale sia stata la reazione della donna, ma il
dottore ebreo non
se l’è davvero sentita di mettere mano al bisturi ed è
andato fino in fondo.L’operazione è stata comunque eseguita da un
altro chirurgo ed è andata regolarmente a buon fine.
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