Giovani talenti crescono, uno yacht per tesi di laurea

Dall'università al mondo del lavoro. Si chiama «Cayman 28»: è un progetto impegnativo firmato da Fabrizio Indaco che farà discutere i guru del design nautico

Giovani talenti crescono, uno yacht per tesi di laurea

Giovani talenti crescono. Anche nella progettazione nautica, uno dei settori del­l’eccellenza made in Italy sempre in prima linea in fatto di ricerca, innovazione, tec­nologie d’avanguardia e, so­prattutto, idee nuove. Reduce da uno stage uni­versitario di 200 ore nei can­tieri Perini Navi di Viareggio­un «ateneo» che non ha biso­gno di presentazioni - Fabri­zio Indaco, classe 1984, ha conseguito nel marzo scorso una laurea in disegno indu­striale ( design navale e nauti­co) presso la facoltà di Archi­tettura dell’Università Geno­va. Percorso normale per tan­ti giovani di belle speranze in «pigra» attesa del posto fisso, spesso rivendicato rumorosa­mente nelle piazze. Il nostro neo dottore, al con­trario, prima di mettere in cornice la tanto ambita perga­mena del diploma di laurea, ha sfidato se stesso mandan­do in giro, allo stesso tempo, un chiaro messaggio: si può fare di più, con la forza delle idee. Ed ecco che lavora dura­mente a un progetto ambizio­so, roba da professionisti na­vigati: uno yacht di 28 metri rivoluzionario che per ora ri­mane sulla carta. Non pro­prio una barchetta, insom­ma. Un progetto molto ap­prezzato, argomento portan­te della sua tesi di laurea. E che farà discutere e riflettere le firme più nobili del design nautico made in Italy . Nasce così, quasi per gioco, «Cayman 28», un motor yacht concepito sulla base di un rapporto fra design, sporti­vità e particolari prestazioni tecniche. Il progetto prevede una linea estetica accattivan­te e sportiva, ispirata a un no­to modello automobilistico, una vettura sportiva d’alta gamma, mentre il progetto tecnico è stato eseguito con l’obiettivodi ottenere le mas­sime prestazioni in termini di velocità, di comfort e di asso­luta sicurezza. L’imbarcazione è costruita in composito laminato per in­fusione, garantendo un ri­sparmio del 15% in termini di peso rispetto a modelli simili. Anche le sue dimensioni, più precisamente il rapporto tra lunghezza (28 metri fuori tut­to) e il suo baglio massimo (6 metri), assicurano prestazio­n­i elevate e al tempo stesso ri­sparmi ragguardevoli. Per quanto riguarda, inve­ce, la parte motoristica, per «Cayman 28» Fabrizio Inda­co ha previsto tre propulsori Mtu 16V-2000 M94 da 2600 hp ciascuno, associati alle collaudatissime eliche di su­perficie Arneson. Interna­mente sono previste due cabi­ne ospiti, ognuna con bagno privato, la cabina armatoria­le, la cucina, la zona pranzo, una grande living-room e infi­ne due cabine per l’equipag­gio con accesso separato. Il progetto complessivo ren­de possibile la realizzazione di uno yacht moderno nelle linee esterne, funzionale e ac­cogliente negli spazi interni e affidabile nelle prestazioni di navigazione.

In conclusione, le soluzioni stilistiche e tecni­che prefigurate consentono di valutare il modello come la sintesi più appropriata del de­sign italiano e delle più avan­zate soluzioni tecniche del­l’industria navale. Forse vale la pena che qual­che­costruttore attento appic­cichi un post-it in bella vista sulla scrivania. Si sa mai...

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