Giuffrè incontra Bulgakov e Cirillo recupera Ruccello

Nel corso della sua breve ma straordinaria attività, Annibale Ruccello (grande autore partenopeo tragicamente scomparso nell’86, a soli trent’anni) ha saputo comporre capolavori che non smetteremmo mai di leggere e di vedere rappresentati. Adesso tocca ad Arturo Cirillo misurarsi (in qualità di regista e di co-interprete, al fianco della brava Monica Piseddu) con uno dei suoi testi più strazianti, poetici e duri, Le cinque rose di Jennifer, in cartellone da questa sera a India. Andateci! Perché se già l’opera appartiene di diritto al nostro migliore teatro contemporaneo (vi si narra la vicenda di un travestito e di un assassino che uccide femminielli), questo allestimento porta la firma di un teatrante arguto, sensibile e originale. Affonda invece le radici nell’odierna drammaturgia spagnola la rassegna Trend - Spagna che, curata da Antonio Salines e Adriana Martino, si apre anch’essa questa sera al Belli (per chiudersi a gennaio) con un testo «giovanilista» e spumeggiante di Palma Pedrero, Beso a beso, dove si parla di donne ma non solo (in scena, tra gli altri, Gloria Sapio e Maurizio Repetto). Sempre per oggi è fissato il debutto, all’Argot, della lettura scenica, grottesca e circense, che Carlo Giuffré ha elaborato a partire dal romanzo Cuore di cane di Bulgakov.

E proprio Maurizio Panici, direttore artistico della piccola sala trasteverina, è impegnato in questi giorni al teatro Italia di via Bari nel progetto «Tra sogno e realtà», importante palestra artistica per un gruppo di giovani attori i quali, grazie all’appoggio del Comune, dell’Agis e della Siae, si vedono coinvolti, fino al 10 dicembre, in tre produzioni (regia dello stesso Panici, musiche di Stefano Saletti) molto impegnative: Secondo Qoèlet - Dialogo fra Dio e gli uomini di Luciano Violante (da questa sera al 7), Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare (in replica l’8 e il 9) e il reading Beat generation (lunedì 10 dicembre).

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