Mai dire mai con il clan degli argentini. Vabbé, forse pesano troppo nello spogliatoio, ma quando pesano in campo, si vede e si sente: l'Inter è differente. La Champions sorride ancora (finalmente battuta una francese a San Siro!), ormai manca poco alla missione compiuta. Il Lilla non ha ripetuto l'impresa riuscita con il Milan, l'Inter ha ritrovato qualche spicchio di nobiltà. Avanti tutta con Samuel e Milito, ripescati dal bosco delle loro torture. Certo, la difesa ha tremato un po', ma certi gol valgono la fatica e la sofferenza. Il difensore si è liberato da tutti i suoi mali, il Principe dal malocchio che lo ha perseguitato per trequarti di partita. L'Inter ha segnato due gol e poteva farne il doppio: stavolta ci sono state le occasioni, per il gioco meglio ripassare. Il gol di Samuel, colpo di testa di imperiale prepotenza, ha sotterrato Mavuba e la difesa francese e tolto il freddo dalle ossa e dal cuore della gente di San Siro.
Stadio vuoterello, un po' desolante: trattasi sempre di Champions League e l'Inter in Europa non se la sta passando male. Eppure tutti a casa. O quasi. Inter affidata al gruppo argentino: Milito si è ripreso da un problema intestinale, eppoi dalla crisi del gol. Samuel di nuovo a comandare la difesa, Cambiasso e Zarate votati al disturbo in attacco. In mezzo a loro, per contratto, ci dovrebbero essere Sneijder e Thiago Motta a mostrare gioco illuminato. Ma si sono limitati al minimo garantito. Inter comunque determinata a dare ascolto alle prediche di Moratti: vincere, vincere e vincere. Ma come fare se Milito sbaglia golcomeilpeggioredeiprincipianti? Tutti con il Principe dopo due minuti: in volo verso la porta. Colpetto sotto palla e quella finisce sulla traversa con irridente carambola.
Milito a quel punto deve essere sbiancato. Come fosse finito nel girone infernale dei Robinho, che cento ne fanno e mille ne sbagliano. Ma, quando nella ripresa, si è trovato solo davanti alla porta (assist da fratellone di Stankovic) ed ha calciato alto, sembrava uno crollato disfatto sulla sedia. E i compagni con lui. E peggio quando ci ha riprovato, tirando in bocca al portiere. Roba da psicanalista. Poi finalmente uno slalom maramaldo di Zanetti gli ha regalato l'occasione per raddrizzare mira, piede, buona sorte. Fino allora l'Inter si era affidata alle bizzarrie di Zarate che ha tirato appena i francesi gliene davano possibilità. Buon per i nerazzurri che il Lilla abbia giocato alla francese: molto fumo e poco arrosto. Un solo tiro verso la porta nel primo tempo, pur corredato da qualche stramberia di Castellazzi e dagli affannati balletti difensivi che hanno prodotto il gol di De Melo, bravo a sfruttare il pasticcio di Stankovic e Lucio (sempre lui).
Inter senza ritmo, ma con buona gestione della palla: ha messo in campo la qualità, anche se Sneijder si è
perso in teatralità più che in giocate a far male. Ma se cercavate Hazard non sapevate dove trovarlo. Si c'era, quel numero 10 veleggiava tra le linee, ma ci vuol altro nel nostro campionato. Ed anche per far fesso Zanetti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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