Salvini sul Dl Caivano: "15 o 50enne, chi ammazza dev'essere punito allo stesso modo"

In presenza di reati gravissimi, un 15enne che delinque dev'essere considerato alla stregua di un maggiorenne: così Salvini ha spiegato il Dl Caivano

Salvini sul Dl Caivano: "15 o 50enne, chi ammazza dev'essere punito allo stesso modo"
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Il Dl Caivano inasprisce in maniera decisa le pene in caso di reati commessi da minori. La società cambia e il mondo in cui viviamo ora presenta criticità che non esistevano solo 10 anni fa. Una di queste è la criminalità minorile, che non è più solo un fenomeno spot ma è diventata una vera e propria emergenza sociale, un campanello d'allarme importante che non si può ignorare. Per questo motivo il governo ha deciso di intervenire con misure maggiormente coercitive, in modo tale da dare un segnale forte. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, è intervenuto a Formello alla VI edizione di Itaca 2023 e ha esposto quale sia la ratio di questo provvedimento: "Io ritengo che se un criminale ammazza qualcuno sparandogli alla schiena, che sia a 50 anni o a 15 anni, deve essere punito nella stessa identica maniera. Basta con il perdonismo, con il buonismo".

Il ministro ha portato come esempio un reato limite, tra i più gravi tra quelli previsti dall'ordinamento giudiziario italiano. Un reato che sempre più spesso viene compiuto da minorenni, così come quello, altrettanto barbaro, dello stupro. Il caso di Caivano, da cui nasce proprio la misura, ne è la dimostrazione plastica. "Io sono del '73 e quando avevo 15 anni io non c'erano i telefonini, non c'era TikTok, non c'erano i social. Il massimo del divertimento era fare la raccolta delle figurine Panini, andare all'oratorio o giocare al pallone nel cortile", ha spiegato Salvini, effettuando una ben precisa delimitazione temporale e anagrafica. Ma "un 15enne di oggi non è un 15enne di 40 anni fa, oggi ha sei mila elementi per essere informato, evoluto, cosciente. Qualcuno parla pure di abbassare a 16 anni la soglia per votare o per ottenere la patente".

Il riferimento è al Partito democratico, che solo pochi mesi fa proponeva di aprire le urne anche ai minori di 18 anni, in modo da avere qualche elettore in più dalla sua parte. Ma se un 16 enne viene considerato abbastanza maturo da votare e, quindi, scegliere la classe dirigente che dovrà governare il Paese, la Regione o la città, allora è conseguentemente abbastanza maturo da assumersi in toto le proprie responsabilità in caso di compimento di un reato. A maggior ragione in una società iperconnessa come la nostra, dove è impossibile non essere informati su rischi e conseguenze di determinati comportamenti.

Gli spacciatori sono sempre più giovani, gli stupratori in alcuni casi non hanno nemmeno 14 anni: è questo il contesto nel quale si è sviluppato il provvedimento, che è stato ritenuto necessario anche per dare un segnale forte di presenza e di autorevolezza della politica nel Paese.

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