"Reprimere la delinquenza minorile e rieducare". Tutte le misure del dl Caivano

Il premier Meloni: "Per Caivano ci vorranno anni, ma ci sarà lo Stato". Mantovano promuove il neo commissario Ciciliano: “Conosce bene il territorio”

"Reprimere la delinquenza minorile e rieducare". Tutte le misure del dl Caivano
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Dopo un Consiglio dei ministri durato due ore, il governo ha approvato il decreto con "misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile", ribattezzato come dl Caivano. Un testo frutto del lavoro corale di più ministri e delle loro strutture, soddisfatto il primo ministro Giorgia Meloni: "Volevo essere qui perché penso che il lavoro che abbiamo portato oggi in Consiglio dei ministri sia fatto di norme importanti su alcune materie in cui in passato lo Stato ha preferito di occuparsi di altro, ha dato il segnale che su alcune questioni era meglio non entrare e metterci la faccia perché pericoloso. Io penso che quello di oggi è un segno di uno Stato che decide di mettere la faccia in materie complesse e difficili da risolvere", il suo esordio in conferenza stampa.

Il governo è intervenuto con una stretta sui comportamenti devianti e criminali dei giovanissimi, ma anche con norme più rigide sulla responsabilità dei genitori e con misure educative. "Sono stati presi degli impegni precisi su territori che erano diventati zone franche, dove lo Stato aveva deciso di indietreggiare", l’analisi del premier sul decreto. Meloni ha rimarcato che il lavoro di riqualificazione di Caivano – teatro dei drammatici stupri di gruppo ai danni di due minorenni – durerà qualche anno “una presenza cadenzata del governo, ho detto ai ministri che ognuno di loro deve andare per portare i propri ‘mattoni’. Inviamo un commissario (Fabio Ciciliano, ndr) che possa parlare con tutti gli attori ed insieme facciano un lavoro che durerà molto tempo”.

Le norme sono molto ponderate, ha aggiunto Meloni in riferimento al dl Caivano, lasciando una porta aperta a eventuali nuovi provvedimenti. Crocevia fondamentale la stretta sulla criminalità minorile, gli interventi sono frutto di una interlocuzione avviata con la visita nel napoletano, ha aggiunto. Sul punto è intervenuto il ministro della Giustizia Carlo Nordio:“Abbiamo cercato di coniugare la necessità di repressione della delinquenza minorile con la necessità di consentire ai minori che hanno commesso dei crimini di poter trovare un percorso non necessariamente punitivo, ma educativo”. Significativo l’intervento sui genitori: “Sappiamo che la fonte criminogena della delinquenza minorile risiede molto spesso nella scarsità di senso civico o nell’adesione al crimine da parte delle loro famiglie”.

La parte penale del dl Caivano è stata trattata dal ministero della Giustizia insieme a quello dell’Interno. Il titolare del Viminale Matteo Piantedosi ha presentato le norme principali: "Nel dl Caivano si introduce un aumento della sanzione per lo spaccio di lieve entità con l'arresto in flagranza del minore. L'istituto dell'ammonimento del questore viene esteso anche ai minorenni di età compresa tra i 12 ed i 14 anni per reati con pena non inferiore a 5 anni". Con il decreto si amplia inoltre la possibilità del ricorso alla messa alla prova per i minori anche durante le indagini: se finisce con esito positivo, il percorso evita al minore il processo e non gli sporca la fedina penale. Una scelta compiuta nell'ottica di favorire il recupero.

Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha precisato che il Caivano "prende spunto dalla presenza della premier Giorgia Meloni e di altri ministri una settimana fa in quel luogo dopo il terribile episodio di cronaca che ha sconvolto l'Italia ed intende individuare un modello d'intervento che varrà nell'immediato per Caivano e poi, ricorrendone le condizioni, per altre aree degradate del Paese”. Mantovano ha sottolineato che si tratta di un modulo che prende in considerazione non solo la piaga della criminalità minorile, ma anche l'offerta di qualcosa di positivo e di alternativo alla strada, allo spaccio: “Misure in larga parte sollecitate da magistrati e forze di polizia che abbiamo incontrato lì, da don Patriciello ad altri".

Come ribadito dal premier Meloni, il governo ha affidato il ruolo di commissario alla riqualificazione di Caivano a Fabio Ciciliano: “Conosce molto bene il territorio. Uno dei primi interventi sarà il ripristino del centro sportivo varato alla fine degli anni Ottanta che era un fiore all'occhiello e che da anni è diventato una discarica”.

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