"Agenda Nord", il piano da 220 milioni di euro per le scuole di periferia

I fondi andranno supportare 3mila scuole tra cui 245 delle periferie del Nord con un alto tasso di dispersione scolastica

"Agenda Nord", il piano da 220 milioni di euro per le scuole di periferia

È un piano molto importante e ambizioso quello presentato a Milano dal ministro dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara. Ispirato a quello di Agenda Sud varato un anno fa, Agenda Nord è un grande investimento, con uno stanziamento complessivo di 220 milioni di euro che serviranno a contrastare la dispersione scolastica nelle periferie e aree più deprivate di città come Milano, Torino, Genova e Bologna, dove in alcuni quartieri i tassi di abbandono sono addirittura superiori a quelli di regioni del Sud, e a potenziare inoltre le competenze nelle aree del Settentrione e del Centro Italia inserite in contesti difficili e con più alti tassi di dispersione.

Le azioni messe in campo

Orientamento e formazione personalizzata, didattica innovativa e laboratoriale, apertura al territorio, retribuzione per i docenti impegnati in attività extra, formazione specifica per gli insegnanti a cura di Indire e Invalsi, coinvolgimento delle famiglie, promozione del tempo pieno e delle attività sportive, artistiche e teatrali sono i punti cardine di Agenda Nord, spiegati nel dettaglio dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara nel suo intervento:

Vi sono realtà che, pur trovandosi nella stessa area geografica o addirittura nella stessa città, scontano differenze legate alla marginalità del contesto sociale in cui si trovano. Dal prossimo settembre - dichiara il ministro - “interveniamo con un piano in dieci azioni. Metteremo in campo attività di supporto alla formazione dei docenti e alla progettazione della didattica, favorendo anche lo sviluppo di progetti teatrali e sportivi che motivino i ragazzi, per una scuola che sia sempre aperta e più vicina a tutti".

Compensi aggiuntivi per i docenti

Il piano, come accennato, non dimentica neanche i docenti impegnati in questo tipi di attività extrascolastiche. "Vi saranno compensi aggiuntivi. Se la scuola deve mettere al centro la persona - sottolinea Valditara - dobbiamo sviluppare una politica che metta tutti i giovani in condizione di avere pari opportunità formative, a prescindere dal luogo in cui sono nati. Agenda Nord è parte essenziale di questo grande progetto per superare i divari e riunire il Paese”.

La divisione delle risorse

I 220 milioni stanziati verranno suddivisi su 3mila scuole delle Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto:

  • 165,7 milioni a supporto di 2.919 scuole primarie per contrastare la dispersione scolastica e ridurre i divari negli apprendimenti, potenziare le competenze di base e quelle trasversali, retribuire il personale scolastico per le ore aggiuntive nelle quali è impegnato nell’attuazione di progetti didattici, realizzare attività laboratoriali (per esempio, sport, teatro, musica, educazione alla cittadinanza), anche in orario extra scolastico. Il finanziamento varierà a seconda degli indicatori di fragilità andando da 24.000 euro fino ad oltre 80.000 euro per le scuole più fragili:
  • 34,3 milioni sono destinati a 245 scuole, individuate direttamente da Invalsi, per le quali sono previste ulteriori misure di accompagnamento e supporto costante da parte del MIM, tramite Indire e Invalsi; formazione specifica dei docenti; coinvolgimento delle famiglie; didattica innovativa e laboratoriale; ampliamento del tempo scuola; potenziamento delle attività sportive. Per ogni scuola saranno attribuiti 140mila euro:
  • 20 milioni per progetti pilota nelle aree più fragili, individuate con il supporto di Invalsi. In questi progetti, le scuole potranno attivare azioni di sostegno socioeducativo e psicologico, percorsi formativi personalizzati, orientamento e accompagnamento.

La dispersione scolastica nel nostro Paese

Durante la presentazione, insieme al ministro Valditara è intervenuto anche il presidente di Invalsi Roberto Ricci che ha illustrato una ricerca che getta luce su un problema spesso nascosto: il rischio di dispersione scolastica nelle periferie delle grandi città del Nord.

Lo studio ha analizzato i dati sulla dispersione scolastica implicita, ovvero la fragilità negli apprendimenti, mettendoli in relazione con il valore degli immobili nelle diverse aree urbane, utilizzato come indicatore di contesto socio-economico.

Uno scenario preoccupante

Lo scenario risultato dallo studio ha presentato un quadro preoccupante: da qui l'importanza di mettere in campo rirorse come quelle stanziate per "Agenda Nord". Se a livello regionale la Lombardia registra il tasso di dispersione implicita più basso (6,4%), a Milano sale al 7,3%, quasi in linea con la media nazionale dell’8,7%. Ancora più critica la situazione a Torino, dove si arriva al 10,4%.

La ricerca ha evidenziato come nelle zone periferiche, dove il valore degli immobili è più basso (intorno agli 800 euro al metro quadrato), la dispersione scolastica implicita raggiunge livelli quasi doppi rispetto alla media. Al contrario, nelle aree residenziali più abbienti con case di valore elevato, il tasso scende addirittura al 2%.

Ricci ha spiegato che le differenze emergono anche guardando la composizione della popolazione scolastica:

nelle periferie si concentrano più studenti con background socio-economico e culturale modesto, con famiglie di origine straniera e con maggiori bocciature alle spalle, tutti fattori di rischio per l’insuccesso scolastico.

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