Era l'alta moda, oltre al bondage, l'altra passione segreta di Gareth Williams, la spia britannica trovata morta asfissiata ad agosto dentro ad una borsa nella sua vasca da bagno a Londra. Secondo nuovi dettagli resi noti dalla polizia Williams, un dipendente dell'MI6, aveva frequentato due corsi di moda presso il prestigioso Central St Martins College of Art e nell'armadio teneva tacchi a spillo firmati Christian Louboutin e abiti di Stella McCartney e Christopher Kane.
Una "collezione" del valore di 15.000 sterline acquistata su internet o in boutique del centro della quale molti pezzi non erano mai stati nemmeno scartati: secondo la polizia, potrebbe avere a che fare con i corsi di moda ai quali Williams si era iscritto nel 2009 e nel 2010, all'insaputa di tutti, persino dei famigliari più stretti.
Gli inquirenti che indagano sulla scomparsa del 31enne sono sempre più convinti che la chiave del mistero sia proprio nascosta in questa seconda vita segreta che la spia sembrava condurre, fatta di siti dedicati al bondage, locali gay e spettacoli di drag queen. Il 12 agosto, quattro giorni prima di morire e 11 prima di essere trovato, in stato di decomposizione, nel suo appartamento nel quartiere di Pimlico, Williams era andato a vedere l'esibizione nell'est di Londra di una drag queen chiamata Jimmy Woo. Nell'abitazione la polizia ha trovato altri due biglietti per spettacoli del genere, che la spia sarebbe andata a vedere in seguito. Alcuni mesi prima della morte, Williams sarebbe stati visto anche in un noto bar gay nel quartiere di Vauxhall, epicentro della vita notturna della comunità omosessuale e transgender.
«Crediamo che ci sia un piccolo sottogruppo della comunità o un individuo che sa qualcosa di questo e della natura della morte di Gareth. Se la sua morte è il risultato diretto di quanto abbiamo visto su internet, su siti di bondage, allora non si tratta di una comunità di persone molto estesa», ha dichiarato Hamish Campbell, capo della sezione omicidi di Scotland Yard.
Secondo un esperto consultato dalla polizia, Williams non avrebbe potuto chiudersi nella borsa da solo. Dopo pochi minuti la temperatura all'interno sarebbe salita a 30 gradi e la spia avrebbe presto iniziato a sentirsi male, prima di restare senza ossigeno e morire nell'arco di mezz'ora.
«Qualcuno dev'essere stato lì per chiuderlo nella borsa, su base volontaria o involontaria. Se qualcuno era lì e si trattava di una cosa volontaria andata a finire male, perchè non l'ha liberato o ha chiamato un'ambulanza? Lo scenario alternativo è che ci sia qualcosa di più sinistro», ha aggiunto Campbell.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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