Grande fuga dei cattolici dal Pd: se ne va anche Baio Dossi, è la ventunesima

La senatrice Baio Dossi lascia il Pd, denunciandone la deriva a sinistra e l'incapacità di rispondere alle reali esigenze del Paese. Passa all'Api di Rutelli. Prima di lei si erano già allontanati in venti. Ora fra i democratici resta un solo teodem, Luigi Bobba.

C'è quello che si sentiva inutile, quello che non si sente rappresentato, quello che ha sentito pure troppo e quello che non vuol più sentire. E così fanno ventuno. L'ultima in ordine di tempo a dire addio al Pd è Emanuela Baio Dossi, senatrice, cattolica. Prima di lei era stato Nicola Rossi, cui il Senato ha però respinto la richiesta di dimissioni, a segnalare un depresso: «Mi sento inutile, non riesco a occuparmi dei temi economici». Ieri la Baio Dossi ha annunciato il suo passaggio all'Api. La decisione, annunciata in una lettera indirizzata al segretario Pierluigi Bersani e alla capogruppo al Senato Anna Finocchiaro, è stata motivata con «l'incapacità del partito di rispondere alle reali esigenze del Paese» e con la «preoccupante» ricerca di consensi a sinistra, lasciando «senza voce quelle forze moderate e riformiste che potrebbero rappresentare in futuro una nuova maggioranza».
A palazzo Madama si tratta della decima fuga. Al netto degli addii legati ad altri incarichi o a casi particolari (come quello di Riccardo Villari), il Pd al Senato ha perso la pattuglia che ha aderito all'Api: Francesco Rutelli, Claudio Gustavino, Franco Bruno, Riccardo Milana, Maurizio Fistarol. Con l'Udc sono passati Dorina Bianchi e Achille Serra, mentre Luciana Sbarbati è passata al Misto coi Repubblicani. Perdite anche alla Camera. Il primo a uscire dal gruppo era stato, nel 2009, Lorenzo Ria. Poi sono seguiti tutti gli altri. All'Api sono passati Massimo Calearo (ora passato ai Responsabili), Linda Lanzillotta, Gianni Vernetti, Marco Calgaro, Donato Mosella, Bruno Cesario (anche lui adesso nei Responsabili). All'Udc sono andati invece Pierluigi Mantini, Enzo Carra, Renzo Lusetti, Paola Binetti.
In effetti, ormai l'unico teodem superstite è Luigi Bobba. «Chissà se si sente solo?» domandava ieri, forse non troppo ironicamente, Carra.


Dura e amara la replica dei colleghi parlamentari, «poco stile» ha attaccato fra gli altri Luigi Zanda. Mentre i consiglieri regionali Pd del suo collegio, in Brianza, Emanuela Brambilla e Giuseppe Civati, le chiedono le dimissioni da senatrice: lasci il posto al primo dei non eletti.

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