«Grazie Sampdoria, e addio»

«Grazie Sampdoria, e addio»

«Pensate alla festa per la promozione, all'autobus blucerchiato e ai derby vinti nell'ultima stagione in serie B. Il prossimo anno, se salirà il Genoa, ricordatevi dei nostri gol». Fabio Bazzani sale in sala stampa quando sono da poco passate le ore 15. Domani contro il Catania non ci sarà: «Ma ho deciso di rilasciare questa intervista, la più difficile della mia vita perché voglio ringraziare i tifosi, la Gradinata Sud soprattutto, la società, i compagni e Novellino che mi ha dato tantissimo». Con l'addio di Bazzani, Flachi, Novellino e forse anche Volpi si chiude un ciclo: «A loro sono più affezionato - racconta - ci sono troppi ricordi, soprattutto belli. Vialli e Mancini hanno regalato emozioni irripetibili ma i nostri primi due anni sono stati entusiasmanti. Tra noi rimarrà sempre l'amicizia che va oltre lo sport, adesso spero che sarà il giovane Romeo a seguire le mie orme. Ora la società ha deciso di ringiovanire la rosa ed è giusto così ma dico ai tifosi di stare tranquilli perché questo è un grande club».
La storia tra Bazzani e la Sampdoria è destinata a concludersi dopo tanti gol e altrettante sofferenze: «Ho imparato anche a soffrire e a stringere i denti - racconta il numero nove - in questi due anni ho fatto quattro giorni di vacanza, e ho sbagliato quando per troppo entusiasmo sono rientrato in fretta dopo il primo infortunio». Poi c'è stata anche la parentesi alla Lazio e il ritorno alla Sampdoria. Tra il bomber e la Sud il rapporto di ricuce quando Flachi lancia un appello alla Gradinata: «Tutti possono sbagliare» e i tifosi applaudono.

Sembra il momento più bello che presto si trasforma in un incubo: due infortuni ai legamenti crociati obbligano il bomber a stare fermo per quasi due anni. Poi a novembre torna in campo e ora tenterà il riscatto al Livorno: «Arrivederci, anzi addio», dice alle 15.20 con gli occhi che brillano.

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