"Migliori di quelli Usa": la rivelazione sui droni cinesi che cambia la guerra in Ucraina

Il Wall Street Journal ha scritto che numerose aziende statunitensi avrebbero inviato i loro droni in Ucraina. Dove però avrebbero deluso le aspettative

"Migliori di quelli Usa": la rivelazione sui droni cinesi che cambia la guerra in Ucraina
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I droni di fabbricazione statunitense inviati in Ucraina per sostenere le forze di Kiev contro la Russia? Non sarebbero riusciti a soddisfare le aspettative delle autorità ucraine. Addirittura costrette a rivalutare le opzioni a loro disposizione e a rivolgersi alle alternative made in China. Pare, infatti, che la maggior parte dei piccoli Uav sviluppati dalle aziende americane abbia ravvisato enormi difficoltà nel resistere agli scenari militari incontrati in Europa orientale. Il Pentagono, che necessita di poter contare su una fornitura affidabile di migliaia di piccoli droni da impiegare per vari scopi, sarebbe dunque adesso chiamato a risolvere un problema non da poco.

I droni Usa in Ucraina

Il Wall Street Journal ha raccontato che la società Skydio della Silicon Valley ha inviato centinaia dei suoi migliori droni in Ucraina per aiutare Kiev a combattere i russi. Peccato, però, che le cose non siano affatto andate nel miglior modo possibile. Gli Uav in questione, infatti, sarebbero stati facilmente neutralizzati dalla guerra elettronica russa, costringendo l’azienda americana a costruire una nuova flotta di velivoli senza pilota. In generale, tuttavia, la quasi totalità dei mezzi realizzati delle startup statunitensi avrebbe deluso le aziende, che si aspettavano prestazioni ben diverse (anche in ottica commerciale).

I droni prodotti in America tendono ad essere costosi, difettosi e difficili da riparare, hanno tagliato corto gli ucraini in prima linea. Che, in assenza di soluzioni da parte dell’Occidente, sono stati costretti a puntare su prodotti cinesi più economici per rafforzare le loro difese. "La reputazione generale di ogni classe di droni statunitensi in Ucraina è che non funzionano bene come altri sistemi", ha detto l'amministratore delegato di Skydio, Adam Bry, definendo il drone sfornato dalla propria azienda "una piattaforma non di grande successo in prima linea".

E pensare che negli ultimi due anni erano stati registrati investimenti record (circa 2,5 miliardi di dollari) in startup desiderose di costruire piccoli aerei alimentati dall’intelligenza artificiale, nella speranza di venderli al governo degli Stati Uniti dopo averli "testati" in Ucraina. Le aziende in questione si erano concentrate su droni commerciali che potevano essere costruiti in modo più rapido ed economico, e si aspettavano che potessero brillare nel bel mezzo della guerra tra Kiev e Mosca. Così, evidentemente, non è stato.

La preoccupazione del Pentagono

Soldi in fumo? Più o meno, almeno a giudicare dai feedback degli ucraini che hanno utilizzato quei droni. I funzionari di Kiev hanno riscontrato che gli Uav made in Usa sono fragili e incapaci di superare i disturbi elettronici russi. A volte non sono riusciti a decollare, completare missioni o tornare indietro una volta in volo. Dal canto loro, i produttori americani si sono difesi spiegando di non aver previsto un impatto così pesante della guerra elettronica nello scenario ucraino.

L’Ucraina ha quindi trovato il modo di ottenere decine di migliaia di droni e pezzi di ricambio dalla Cina. L’esercito utilizza Uav cinesi standardizzati, principalmente della SZ DJI Technology. Allo stesso tempo Kiev ha anche sviluppato un’industria nazionale di velivoli senza pilota che si basa su componenti made in China. Le fabbriche ucraine producono centinaia di migliaia di droni piccoli ed economici che possono trasportare esplosivi. Produce anche droni più grandi che possono colpire in profondità il territorio nemico e raggiungere le navi russe sul Mar Nero.

In tutto questo le forze ucraine stanno bruciando circa 10.000 droni al mese, cosa che non potrebbero permettersi di fare se dovessero acquistare gli Uav statunitensi.

Molti droni commerciali americani costano infatti decine di migliaia di dollari ciascuno in più rispetto a un modello cinese. Il Pentagono, presumibilmente preoccupato per simili sviluppi, avrà sicuramente preso nota di quanto sta avvenendo in Ucraina.

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