Hamas frena sugli ostaggi: "Nessun negoziato dopo attacco all'ospedale" | La diretta

Giorno numero 38. Aperti fino alle 16.00 i corridoi umanitari. Raid contro sede Onu. Combattimenti durissimi attorno all'ospedale più grande di Gaza. Le ultime notizie

Hamas frena sugli ostaggi: "Nessun negoziato dopo attacco all'ospedale" | La diretta
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La guerra in Israele è giunta al suo 38esimo giorno. Il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, ha dichiarato che l’evacuazione di 200mila cittadini da Gaza City negli ultimi tre giorni "fa capire che Hamas ha perso il controllo del nord della Striscia". L’esercito israeliano continua ad avanzare, mentre l’aviazione ha bombardato alcune "strutture terroristiche" in Siria in risposta a dei raid contro le Alture del Golan occupate. Preoccupa però la situazione umanitaria nell’exclave palestinese. L’ospedale di Al Shifa, fa sapere l’Oms, ha perso i contatti col mondo esterno dopo intensi combattimenti e un blackout che ha messo in ginocchio la popolazione residente. Nell'area attorno alla clinica non cessano gli attacchi aerei che accompagnano le manovre delle truppe di terra. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rivelato durante un'intervista a Nbc News che è stato offerto carburante all'ospedale, ma Hamas avrebbe rifiutato di riceverlo.
Sempre il premier di Tel Aviv ha rigettato l’idea, caldeggiata dagli Stati Uniti, di un governo dell’Anp nella Striscia di Gaza. "Non ci sarà un'autorità civile che educhi i propri figli a odiare Israele, a uccidere gli israeliani, a cancellare lo Stato di Israele", ha detto Netanyahu. Il ministro per la Sicurezza nazionale Ben Gvir, esponente dell'estrema destra, ha affermato che Israele "deve mantenere il pieno controllo delle zone occupate, anzi liberate, fino ad ora a Gaza" e che "se fossimo rimasti nella Striscia, gli attacchi del 7 ottobre non sarebbero avvenuti". Stanno intanto risuonando le sirene a nord di Israele, al confine con il Libano. Ecco le ultime notizie di oggi domenica 12 novembre.

Combattenti filo-Iran schierati nel Golan

Grazie alla sua fitta rete di fonti locali, l'Osservatorio internazionale per i diritti umani ha riferito di circa 700 combattenti filo-iraniani di origine siriana, irachena, libanese e palestinese dispiegati nelle ultime ore nella Siria sud-occidentale, a ridosso delle Alture del Golan contese con Israele. In particolare, queste forze sono concentrate nelle regioni di Qunaytra e Daraa, colpite regolarmente nell'ultimo mese da raid aerei e di artiglieria israeliani.

Civili e soldati israeliani colpiti da missile di Hezbollah

L'esercito dello Stato ebraico ha riferito che civili israeliani sono stati colpiti da un missile anti tank lanciato dagli Hezbollah dal Libano nel nord del Paese. I feriti sarebbero sei, di cui uno grave. Dopo l'attacco, le Idf hanno aperto il fuoco contro le postazioni dei terroristi del Partito di Dio, distruggeno "una cellula terroristica che era in un'area civile in Libano e che intendeva aprire il fuoco verso il territorio israeliano".

Altri missili anticarro sono stati sparati dagli Hezbollah verso le località di Zarit, Yifatch e Aramshe. Vi sarebbe un altro ferito. A Manara, gli attacchi dei terroristi filo-Iran hanno causato il ferimento di sette soldati delle Idf. Un portavoce dell'esercito israeliano ha riferito che sono stati identificati almeno 15 lanci di razzi dal Libano. Quattro sono stati intercettati dalle difese antimissile, gli altri sono caduti in campo aperto.

Israele consegna gasolio all'ospedale Al-Shifa. Il direttore: "Pronti a evacuare"

Le Idf hanno organizzato la consegna di 300 litri di gasolio all'ospedale Al-Shifa per uso medico urgente. Un'unità ha sganciato i contenitori nelle prime ore di oggi. L'esercito ha anche rilasciato la registrazione di una conversazione tra l'ufficiale in comando dell'operazione e un funzionario dell'ospedale, il quale afferma che il ministro della Sanità di Gaza, esponente di Hamas, non vuole il carburante.

Il direttore dell'ospedale, Mohammad Abu Salmiya ha dichiarato che il personale medico e i pazienti sono pronti per un'immediata evacuazione se Israele lo consentirà. Ha inoltre fatto appello alle organizzazioni internazionali, affinché garantiscano un passaggio sicuro verso sud.

Netanyahu: "Offerto carburante, Hamas ha rifiutato. No ad Anp a Gaza"

In un'intervista alla Nbc, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che "abbiamo offerto carburante per l'ospedale al Shifa di Gaza, ma Hamas ha rifiutato di riceverlo". Lo Stato ebraico ha più volte negato la possibilità di far entrare del carburante nella Striscia, visto il rischio concreto che i terroristi lo requisiscano. Secondo Tel Aviv, Hamas avrebbe attualmente a disposizione migliaia di litri di benzina.

Parlando alla Cnn, invece, il premier ha ribadito che Israele sta facendo tutto il possibile per proteggere i palestinesi e che "ogni vita civile persa è una tragedia. E la colpa dovrebbe essere attribuita ad Hamas perchè impedisce loro di lasciare una zona di guerra". Netanyahu ha anche espresso la sua contrarietà ad un possibile ritorno della Striscia di Gaza sotto il controllo dell'Autorità nazionale palestinese, perché ha già fallito in passato: "Dobbiamo dare a Gaza un futuro migliore, non riportarla a un passato di fallimento. Dobbiamo creare una realtà diversa".

Sulla questione degli ostaggi, il premier ha mostrato per la prima volta un'apertura. "Un accordo potrebbe esserci. Penso che meno dico a riguardo, più aumenterò le possibilità che si materializzi", ha affermato Netanyahu. "La pressione militare è l'unica cosa che potrebbe creare un accordo e se un accordo è possibile, beh, ne parleremo quando sarà lì. Lo annunceremo se è realizzabile".

Quattro soldati israeliani uccisi da una trappola esplosiva

Quattro soldati del 697esimo battaglione delle Idf sono stati uccisi da una trappola esplosiva piazzata in un tunnel di Hamas. Gli uomini non erano all'interno della galleria al momento della detonazione. Il bilancio dei militari israeliani morti dall'inizio dell'operazione di terra sale dunque a 42.

Una fonte dell'amministrazione Biden ha rivelato alla Nbc che vi sarebbe la possibilità di un accordo tra Israele e Hamas per la liberazione di 80 donne e bambini ostaggi nella Striscia in cambio del rilascio di minori e prigioniere palestinesi detenute nelle carceri di Tel Aviv. Lo stesso funzionario ha però ammesso che si stanno esplorando altre opzioni e che al momento non c'è alcuna certezza sul fatto che l'accordo venga effettivamente concluso.

Nel pomeriggio, un funzionario palestinese ha riferito che Hamas ha sospeso le trattative per la liberazione degli ostaggi a causa degli attacchi israeliani contro l'ospedale Al-Shifa.

Scambio di accuse sull'ospedale, Israele: "Evacuati neonati"

Gli attacchi rivolti direttamente contro l'ospedale di Al-Shifa sarebbero una notizia falsa. È questa la versione ufficiale dell'esercito israeliano, ribadita in un briefing serale dal portavoce Hagari. "Stiamo combattendo – ha detto il contrammiraglio delle Idf – con terroristi che scelgono di combattere proprio accanto all'ospedale. Abbiamo controllato i nostri sistemi e ancora una volta si è trattato di un lancio di un razzo andato male da parte di organizzazioni terroristiche nella Striscia. Hamas sta commettendo un crimine di guerra usando gli ospedali come scudi". Ieri sera le forze armate hanno fatto di sapere di aver avviato le operazioni per la messa in sicurezza e l'evacuazione dei neonati ospitati dal reparto di pediatria. "L'ospedale di Al Shifa è stato colpito più volte. Siamo soli con 600 pazienti. 40 sono neonati prematuri. Nessuno ascolta il nostro grido", ha denunciato invece Mohammed Obeid, un chirurgo di Medici senza Frontiere.

Pause di 7 ore a Gaza

Le pause umanitarie nel nord di Gaza dureranno sette ore, dalle 9.00 alle 16.00 (ora locale). Lo riferisce Avichay Adraee, portavoce in lingua araba delle Idf. La strada di Salah-a-Din rimarrà aperta per i civili diretti a sud. L'esercito farà delle "pause tattiche nelle attività militari" nella città di Jabalya e nel vicino quartiere di Izbat Malien oggi tra le 10.00 e le 14.00, in modo che i palestinesi possano raggiungere i corridoi umanitari per evacuare verso sud.

Mezzaluna Rossa: "Ospedale Al-Quds non operativo"

La Mezzaluna Rossa palestinese ha comunicato che l'ospedale Al-Quds di Gaza City ha smesso di funzionare per mancanza di carburante. Pare che l'equipe medica della struttura abbia fatto ricorso a trattamenti con metodi tradizionali, vista la mancanza di attrezzature, cibo e acqua. Inoltre, il responsabile degli ospedali della Striscia Muhammad Zakot ha lanciato l'allarme sull'accumulo di rifiuti sanitari e spazzatura, che costituisce una minaccia per tutti i residenti dell'exclave.

Unifil: "Colpito un nostro peacekeeper"

La forza di interposizione Onu in Libano (Unifil) ha riferito che durante la notte un suo peacekeeper è stato ferito da colpi di arma da fuoco, nei pressi di una postazione dei caschi blu vicino ad Al Qawzah. Il militare, al momento, è "in via di ripresa e stabile". La missione delle Nazioni Unite ha scritto su X che non si sa ancora da dove siano partiti gli spari e che "qualsiasi attacco vicino alle posizioni Unifil e qualsiasi utilizzo delle nostre posizioni per lanciare attacchi attraverso la Linea Blu, per qualsiasi motivo, è inaccettabile".

Colpito edificio Onu a Gaza City

Sarebbe un "numero significativo" il bilancio dei morti e dei feriti in un bombardamento contro la sede del programma dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo a Gaza City. L'edificio era stato evacuato dai dipendenti dell'Onu e adesso era stato occupato dagli sfollati palestinesi. "La tragedia in corso dei civili morti e feriti intrappolati in questo conflitto deve finire. I civili, le infrastrutture civili e l'inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite devono essere rispettati e protetti in ogni momento", si legge in un comunicato.

Allarme drone a sud

La difesa aerea israeliana ha intercettato un drone entrato nello spazio aereo del Paese intorno a Sderot, nel sud di Israele. L'ingresso del velivolo senza pilota ha fatto immediatamente scattare l'allarme sulla città.

Scontri in Cisgiordania, un morto

Continuano i disordini in Cisgiordania, dove ieri un palestinese di 19 anni ha perso la vita e un altro è rimasto ferito in uno scontro con l'esercito di Tel Aviv nel campo profughi di Jenin. Lo riporta l'agenzia di stampa araba Wafa.

Gli Usa chiedono chiarimenti a Netanyahu

Gli Stati Uniti hanno chiesto chiarimenti in merito alle dichiarazioni del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, secondo il quale Israele manterrà la responsabilità della sicurezza a Gaza per un periodo indefinito dopo la guerra.

Lo ha confermato una fonte americana a Times of Israel dopo che la notizia era stata riportata inizialmente dall'emittente israeliana Kan. Ieri sera Netanyahu ha dichiarato di opporsi al ritorno dell'Autorità Nazionale Palestinese a Gaza una volta finita la guerra con Hamas, ritorno che è invece un obiettivo di Washington.

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