Il monito di Kuleba: "L'Ucraina è pronta a resistere per anni"

Il ministro degli Esteri ucraino sul dossier Nato: "Vogliamo un invito nell'Alleanza Atlantica perché lo meritiamo"

Il monito di Kuleba: "L'Ucraina è pronta a resistere per anni"
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"Gli ucraini sono pronti a resistere anni": è perentorio Dmytro Kuleba. Intervenuto ai microfoni di "Otto e mezzo" su La7, il ministro degli Esteri ucraino si è soffermato sulla straordinaria resistenza del popolo nella guerra contro l'invasione russa e il messaggio è chiaro, Kiev non mollerà mai. Anche se non mancano le difficoltà per quanto concerne la controffensiva, il capo della diplomazia di Zelensky ha sottolineato:"Ci vuole tempo per sminare i campi minati dai russi".

Uno dei grandi interrogativi è legato alla durata del conflitto e anche in questo caso Kuleba non ha utilizzato troppi giri di parole, il concetto è chiaro: "Voglio dire una cosa e voglio che lo sappiano tutti gli italiani. Abbiamo fatto un sondaggio in Ucraina e abbiamo chiesto: 'Per quanto tempo siete disposti a combattere per difendere l'Ucraina?'. La risposta è stata chiara. Il 58% degli ucraini è disposto ad attendere anni prima di mollare le armi". Anche per questo motivo, ha aggiunto, la controffensiva sta procedendo più lentamente del previsto:"Ma dall'inizio dell'operazione non c'è stato un giorno in cui non siamo avanzati".

Un altro dossier molto caldo è l'ingresso di Kiev nella Nato. L'82% degli ucraini vogliono entrare a fare parte dell'Alleanza Atlantica, ha rimarcato Kuleba:"È vero, le decisioni vengono assunte nell'alleanza con il sistema del consenso. L'Ucraina ora è un asso nella manica, non una zavorra per la Nato. Noi siamo pronti a ospitare le truppe Nato. L'adesione, ovviamente, non potrà avvenire durante la guerra". L'Ucraina merita un invito nella Nato, ha proseguito: "E diventeremo membro Nato dopo la fine del conflitto. Nessuno può pensare che la Nato non voglia l'Ucraina".

"Dateci armi, noi faremo il resto del lavoro. Noi non chiediamo a messun altro Paese di entrare in guerra", un altro passaggio dell'intervento di Kuleba, che ha commentato così l'affaire Wagner: "Senza la Brigata sarà più facile per l'Ucraina: Putin si è indebolito ma l'aspetto più importante dell'ammutinamento fallito di Prigozhin è che il mito, la leggenda di un Putin forte, che trova sempre il modo per sopprimere il nemico, è finito. Putin ha trovato un accordo con Prigozhin: non l'ha sconfitto".

Il titolare degli Esteri di Kiev ha aggiunto che il leader del Cremlino in questo momento si sente vulnerabile e i cittadini russi se ne sono resi conto:"La vicenda Prigozhin, non è la fine della guerra, ma è l'inizio di nuova fase del conflitto". L'Ucraina è disponibile al dialogo, ma ad una condizione:"Siamo disposti a negoziare con la Russia solo una volta che si ritirerà dal nostro territorio". Senza se e senza ma.

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