Nuovo successo per le forze di Kiev nel Mar Nero. L’Ukrainska pravda ha riferito dell’affondamento della nave da sbarco di classe Ropucha Caesar Kunikov in un’operazione effettuata dall’unità speciale “Gruppo 13” e coordinata dalla Direzione dell’intelligence del ministero della Difesa. L’attacco al vascello di Mosca sarebbe avvenuto vicino ad Alupka, nel sud della penisola di Crimea occupata.
Stando a quanto riportato dal Gur, i servizi segreti di Kiev, il vascello distrutto era utilizzato “dalle forze armate di Putin per trasportare missili e droni”. L’attacco è stato effettuato con droni marittimi Magura V5 e grazie a un video pubblicato sui social è possibile vedere come uno di questi dispositivi abbia colpito la fiancata della nave, provocando una grande esplosione e un incendio a bordo. Secondo il canale Telegram Crimean Wind, sarebbe stato centrato un deposito di munizioni. I media di Kiev hanno riferito di una missione di salvataggio russa, in cui sono stati coinvolti elicotteri Mi-8, altre imbarcazioni e un sottomarino, ma pare che la ricerca degli 87 membri dell’equipaggio non abbia avuto successo.
La Caesar Kunikov era uno dei vascelli di più recente costruzione a disposizione della Russia, che l’aveva schierata anche durante le guerre in Georgia e Siria. Era già stata danneggiata nel marzo del 2022, durante l’operazione ucraina che ha portato alla distruzione della nave da sbarco Orsk nel porto di Berdiansk. Le prime notizie sul suo possibile affondamento sono state diffuse in mattinata su Telegram, dove alcuni canali hanno scritto di forti esplosioni vicine alla costa della Crimea e di una colonna di fumo che si alzava dal mare. Crimean Wind ha riportato le parole di alcuni testimoni oculari, che hanno parlato sia di un incendio a bordo di una nave russa, sia dell’arrivo degli elicotteri di salvataggio.
L’affondamento della Caesar Kunikov è avvenuto 13 giorni dopo la distruzione di un altro vascello della fotta del Mar Nero, la corvetta missilistica Ivanovets, colpita mentre si trovava nel lago Donuzlava in Crimea. Anche in quel caso, gli ucraini hanno utilizzato droni marittimi per colpire diversi punti della nave, che si è inclinata a poppa ed è colata a picco. Mentre sulla terraferma continua lo stallo, dunque, le acque sembrano essere il punto debole di Mosca. Dall’inizio del conflitto, circa un terzo dei vascelli schierati dalla Federazione è stato distrutto o danneggiato.
Il Cremlino è stato costretto a ritirare le sue forze navali dalla parte nord-occidentale del mare che bagna le coste dell’Ucraina, il che ha permesso all’economia di Kiev di tornare a respirare e la ripresa delle esportazioni di grano verso l’Africa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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