Vertice di Londra, Starmer lascia a casa i Baltici: scoppia un'altra frattura europea

Sir Keir Starmer, appena tornato da un incontro amichevole con Donald Trump a Washington, ospiterà nel Regno Unito un vertice per discutere della guerra in Ucraina e della sicurezza europea

Vertice di Londra, Starmer lascia a casa i Baltici: scoppia un'altra frattura europea
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Mentre a Washington si chiude nel peggiore dei modi l'incontro tra Volodymyr Zelensky e Donald Trump, in Europa si consuma un'altra dolorosa frattura. L’esclusione dei leader di Estonia, Lettonia e Lituania dalla partecipazione diretta al vertice di Londra sulla difesa europea e la sicurezza dell'Ucraina sta provocando un’ondata di indignazione nei tre Paesi baltici. A Tallin, Riga e Vilnius, il premier britannico Keir Starmer è ormai visto con crescente diffidenza, accusato di aver relegato le tre nazioni al rango di spettatori di serie B.

Starmer ha deciso di ampliare la platea dell’incontro, convocando 16 Paesi (Italia compresa) oltre ai vertici di NATO e UE. Tra gli invitati figurano 12 membri dell’Unione (escludendo il Regno Unito, la Turchia, la Norvegia e l’Ucraina) e 15 membri dell’Alleanza Atlantica, con l’unica eccezione di Kiev. Tuttavia, mentre i leader scandinavi hanno ricevuto il via libera per presenziare fisicamente, i tre piccoli Stati baltici – da sempre intransigenti nei confronti di Mosca – sono stati lasciati fuori dalla porta, accontentati con una mera videocall pre-vertice.

Una mossa che ha scatenato reazioni furibonde. Un anonimo diplomatico baltico, intervistato da Sky News, ha parlato senza mezzi termini di “tradimento”, paventando il rischio che Mosca e l’opinione pubblica locale interpretino l’esclusione come l’ennesima dimostrazione che i Paesi baltici sono stati sacrificati non solo dagli Stati Uniti, ma anche dal Regno Unito e dalla Francia. "La Russia e la nostra opinione pubblica capiranno chiaramente che siamo stati traditi dagli Stati Uniti, ma anche dal Regno Unito e dalla Francia", ha affermato, parlando a condizione di mantenere l'anonimato. Il tutto mentre il summit si svolgerà sotto l’ombra ingombrante delle immagini dello scontro frontale avvenuto alla Casa Bianca tra il presidente americano Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky. Un contesto esplosivo, nel quale l’esclusione dei baltici suona come un segnale che difficilmente passerà inosservato.

Il Regno Unito, intanto, nicchia sulle reazioni: fa sapere di considerare la Lettonia, la Lituania e l'Estonia come partner

fondamentali, e i tre Stati baltici sono strettamente alleati con la Gran Bretagna in quanto membri della Joint Expeditionary Force, un gruppo di Stati membri europei della Nato che condividono le stesse idee.

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