Lampedusa - Lampedusa come una polveriera pronta a esplodere. Ancora scontri, ancora proteste. Nei pressi del porto vecchio, diverse centinaia di tunisini hanno caricato le forze dell'ordine (guarda la gallery). Nel giro di poche ore i disordini hanno contagiato diverse parti dell'isola e si sono trasformati in una vera e propra caccia all'uomo. "La situazione è tragica, siamo stanchi di essere ignorati dal governo: siamo in presenza di 1500 delinquenti - ha tuonato il sindaco Bernardino De Rubeis - non accettiamo più un solo immigrato". E il sottosegretario all’Interno con delega all’immigrazione, Sonia Viale, ha assicurato che "entro le prossime 48 ore tutti i clandestini presenti a Lampedusa saranno trasferiti per essere poi rimpatriati".
All'inizio delle proteste gli immigrati si sono impossessati di tre bombole del gas all’interno del vicino ristorante "Delfino blu" e hanno minacciato di farle esplodere. A questo punto le forze dell’ordine, in assetto anti sommossa, hanno cercato di disperdere i manifestanti caricando a più riprese la folla. Gli scontri hanno coinvolto anche alcuni abitanti dell’isola, che hanno dato vita a una fitta sassaiola nei confronti degli immigrati, che hanno risposto lanciando a loro volta pietre e suppellettili. Subito dopo la rivolta ha contagiato tutta l'isola: altri scontri sono avvenuti all’interno del Centro di prima accoglienza dove si trovano ancora un centinaio di immigrati. Anche qui gli extracomunitari hanno lanciato sassi contro gli agenti che stavano presidiando la struttura.
Al termine
degli scontri sono stati portati nel poliambulatorio dell’isola i primi feriti appartenenti alle forze dell’ordine. Il responsabile sanitario, Pietro Bartolo, ha chiesto l’invio di altre ambulanze dal centro di accoglienza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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