Ha tentato di salvarsi aggrappandosi ai fiori

(...) mio figlio a terra». Non si dà pace Paolo R., il papà di Federico, 12 anni, morto ieri poco dopo essere volato giù dal quinto piano di uno stabile in via Pollenza 73, a San Basilio. La tragedia è avvenuta poco dopo le 10.30 quando il ragazzino, autistico, con problemi di natura fisica e psichica, è caduto sporgendosi troppo dal balcone. Probabilmente stava giocando e avrebbe tentato di salvarsi, come dimostrano i fiori che stringeva tra le mani, gli stessi che sono nei vasi del terrazzo al quarto piano. Federico forse avrebbe provato ad aggrapparsi a qualcosa, per evitare la caduta. Ma non ce l’ha fatta. In quel momento in casa con lui c’erano la mamma, insegnante, e una collaboratrice domestica, mentre il fratello tredicenne era fuori. Quando il padre, cassiere presso la filiale della banca Unicredit, che si trova proprio al primo piano dello stesso edificio è uscito, ha trovato il figlio in fin di vita. Era agonizzante e faticava a respirare.
«Stavamo lavorando, quando abbiamo sentito delle urla - racconta il fioraio della strada - inizialmente abbiamo pensato a una rapina in banca. Quando ci siamo precipitati fuori dal chiosco abbiamo visto il bambino steso sul marciapiede, in una pozza di sangue. Il padre e la madre sono subito corsi lì. Abbiamo cercato di tenere la donna lontana mentre Paolo è stato accanto al figlio fino a quando non sono arrivati i soccorsi». «Io mi sono avvicinato e ho visto subito che il volto di Federico era cianotico - prosegue il testimone -. Aveva una ferita dietro la testa dalla quale usciva molto sangue e difficoltà a respirare perché perdeva sangue anche dal naso».
Il dodicenne è stato immediatamente trasportato in ambulanza all’ospedale Sandro Pertini. Paolo R. ha atteso la moglie davanti all’entrata del pronto soccorso e quando l’ha vista l’ha accolta con un lungo abbraccio e un visibile pianto. Subito le condizioni del ragazzino erano apparse «molto gravi» a causa di varie fratture. I medici del pronto soccorso hanno tentato invano di stabilizzare le sue condizioni, ma non ce l’hanno fatta. Poco dopo Federico è morto.
Sul posto, intanto, gli uomini della scientifica, dopo aver transennato la strada, hanno lavorato per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.

Ed erano ancora lì quando un paio d’ore più tardi due donne hanno deposto un mazzo di fiori rosa, una rosa bianca e un bigliettino. Non sarà facile per loro e le altre famiglie di via Pollenza dimenticare l’incidente e l’immagine di quella macchia di sangue, accanto al giubbottino arancione e alla felpa blu di Federico.

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