Herbert List, un magico diario di viaggio per immagini

Elegante, classica, fatta di gesti semplici. Così era vista la bellezza da Herbert List. Era austerità mai cupa. Era stupore che va oltre l’apparenza. Era composizione metafisica ispirata dalle vedute di quella Roma che frequentò nei suoi viaggi, incontrando intellettuali, artisti e volti comuni di una generazione sopravvissuta alla seconda guerra mondiale. Le fotografie di Herbert List sono ai Musei Capitolini di Roma, per una retrospettiva che, pur non essendo esauriente, racconta lo stretto legame che ebbe con il nostro Paese. La mostra, dal titolo Lo sguardo sulla bellezza. Roma, l’Italia e l’Europa nelle fotografie di Herbert List, raduna alcune immagini note accanto ad altre inedite scattate tra gli anni Trenta e Cinquanta. È una specie di diario. Una moleskine di viaggio scritta dalla lente di un obiettivo che ha indugiato sulle gonne spiegate di due bimbe trasteverine, su un ragazzino che rincorre una ruota, su due bagnanti distesi sulla sabbia di Ostia o su un gruppo di allegri seminaristi al mare. Il suo peregrinare andava oltre la geografia. Andava all’anima della gente. Che osservava con uno sguardo tanto sensibile da aver influenzato generazioni di fotografi dopo di lui.
List era nato ad Amburgo nel 1903 da una ricca famiglia di mercanti. Aveva iniziato a far foto già negli anni Venti, ma il suo hobby si trasformò in professione solo dopo aver lasciato la Germania nel 1936. Sostò in Grecia tra il 1937 e il 1939, dedicandosi alla natura, ai templi, alla storia. Ma fu l’Italia che per oltre dieci anni lo accolse e lo affascinò. La sua formazione artistica fu profondamente segnata dall’incontro con le avanguardie europee, dal Surrealismo al Bauhaus, dalle visioni di De Chirico alle nature morte di Morandi. Negli anni Cinquanta entrò alla Magnum Photos. Scomparve nel 1975. Perlustrò il sud dell’Europa alla ricerca di un fascino che non fosse effimero, soffermandosi sulle rovine antiche, su scene quotidiane, a volte grottesche, ma sempre intrise di magia. I suoi ritratti a Pasolini, De Sica, Anna Magnani, Marino Marini, sono capolavori che penetrano la personalità dei soggetti.

Le inquadrature con le quali ferma i viaggiatori di passaggio alla Stazione Termini sono tenere e premonitrici del futuro verso cui, a quei tempi, si era proiettati senza sapere.

LA MOSTRA
«Lo sguardo sulla bellezza. Herbert List», Roma, Musei Capitolini, fino al 17 febbraio. Catalogo Contrasto. Info: 06.82059127.

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