Il futuro dell'ospitalità e dell'accoglienza? Bar e ristoranti d'autore, dove il design si coniuga con la funzionalità, la relazione, lo "star bene". Un futuro prossimo venturo che dovrà vedere l'Italia in primo piano per recuperare un ritardo da colmare al più presto, in linea con quanto sta già avvenendo da tempo all'estero. La capacita del saper ospitare è anche questo, non solo solo buon cibo e buoni vini, piatti di grandi chef ma ambientazioni scenografiche da vivere come piccoli o grandi eventi del quotidiano. Così a Host 2103, la più importante rassegna mondiale dell'ospitalità professionale in corso fino a martedì 22 nei nei padiglioni di Fiera Milano, è stata presentata la prima edizione del Premio di Architettura Bar e Ristoranti d'autore indetto da Gambero Rosso assieme a Fiera Milano, alla Facoltà di architettura dell'Università di Roma Tre e con la collaborazione dell'istituto nazionale di architettura e Art Tribune.
''E' un settore che il nostro paese deve ancora sviluppare - ha detto il presidente di Fiera Milano, Michele Perini - mettendo insieme business e cultura''. Evoluzione - innovazione necessaria e urgente, come sottolinea la location scelta per presentare il premio che sarà assegnato a opere realizzate in Italia e a tesi di laura sul tema, l'area Exihs, ovvero Excellent italian hospitality services ideata dall'architetto Dante O. Benini che propone nuove idee per il contract. "Il premio è uno stimolo, indica una via per fare un salto di qualità - prosegue Perini - nella filosofia di Host. E vogliamo farlo, Fiera Milano e Gambero Rosso, attraverso questa iniziativa, entrambi giriamo il mondo con la volontà di pinzare sempre più lontano la bandiera italiana''. il premio sarà assegnato a opere realizzate in Italia ea tesi di laura sul tema
''Se paragoniamo un ristorante francese e uno italiano - spiega il presidente di Gambero Rosso, Paolo Cuccia -, la differenza salta agli occhi: noi abbiamo un back office, ovvero la cucina e i vini che sono di eccellenza, ma spesso scontiamo un front office, cioè un'accoglienza, che non è all'altezza delle aspettative della clientela''. "Ci sono casi importanti in questo senso, come quello della catena americana Starbucks che ha riprodotto in 20.000 punti vendita nel mondo il clima di un bar italiano. Con la nostra iniziativa vogliamo dare una vetrina a ingegneri e architetti che realizzano macchine sceniche, in grado di trasformarsi a seconda delle abitudini e agli orari di affluenza della clientela. Se i nostri chef primeggiano nel mondo dobbiamo occuparci anche di maitre sommelliers e servizi di sala. E poi dobbiamo imparare come Italia a fare più marketing più promozione e più servizio''.
Sul fronte della formazione professionale, il Gambero Rosso ha presentato, il decennale delle sue scuole e la responsabile Francesca Riganati ha spiegato il percorso fatto in questi anni di attività, con la creazione dei corsi di alta formazione enogastronomica aprendo scuole in Italia e creando accademie del made in Italy all'estero, le Gambero Rosso Food and Wine Academy, portando l'eccellenza italiana nel mondo.
Nel grande mondo di Host 2013 occupano un posto non secondario - anche se meno conosciuto dal grande pubblico - le aziende della lavanderia industriale e a secco che fanno parte di Assofornitori e lanciano un appello a tutto il mondo dell'ospitalità in difesa dell'industria dei tessuti made in Italy, con lo slogan come "Notare la differenza", riferendosi alla concorrenza della carta nell'uso di tovaglie e tovaglioli che va sempre più spesso a sostituire i tessuti. A tavola infatti - se si parla di qualità dell'accoglienza - anche una tovaglia può fare la differenza, soprattutto se è in cotone made in Italy e non di carta. "La carta ci sta sommergendo - ha spiegato Luciano Miotto presidente di Expo Detergo - le nostre aziende lavorano perché lavano tessuti provenienti dal settore ristorazione e alberghiero ma l'utilizzo di tovaglie e tovaglioli di carta ha creato una crisi". Le lavanderie industriali e a secco, tra l'altro, oltre che del lavaggio dei tessuti noleggiano a ristoranti, alberghi o ospedali tovaglie e lenzuola. "Non facciamo guerra all'industria della carta, difendiamo e promuoviamo il prodotto tessile italiano - ha aggiunto Miotto - perché questa industria non muoia ma continui a svilupparsi".
E Stefano Ferrio, direttore della rivista specializzata Detergo, sottolinea un altro problema non secondario legato all'ambiente, agli alberi, all'inquinamento, tipici della carta "usa e getta". Così, nel ristorante del Futuro (che non dimentica il passatoi ma ne fa un valore), spiaccano tovaglie e tovaglioli made in Italy che hanno ospitato l'eccellente menù stagionale dello chef Michele Mauri, del ristorante La Piazzatta di Origgio, in provincia di Varese.
Expodetergo ha diffuso i dati di una ricerca svolta da Ambiente Italia, commissionata dal Consorzio lavanderie toscane, dalla quale emerge "come il tovagliato in tessuto implica un minore impatto ambientale rispetto al monouso e un risparmio in termini di risorse ambientali non rinnovabili (-80%), uso di acqua (-60%), emissioni di effetto serra (-55%) e di rifiuti prodotti (-75%).La fiera internazionale delle imprese che si occupano di lavanderia, stireria e pulizia di tessili, Expo Detergo International, si svolgerà a Fiera Milano dal 3 al 6 ottobre 2014.
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