I Comuni votano contro la legge e vietano di allargare le case

Il «Piano casa» del Governo non mette radici a Bogliasco. Il comune alle porte di Genova, infatti, durante il consiglio comunale di martedì sera, ha escluso la maggior parte del territorio cittadino dall'applicazione della norma a sostegno dell'emergenza abitativa e del settore economico legato alle costruzioni. Dopo le critiche piovute dalla Consulta permanente per l'edilizia e dall'Ance Liguria contro la legge regionale che lo scorso 30 novembre ha recepito in modo restrittivo le indicazioni del Governo - «con una legge pasticciata, poco chiara e che porta a una sostanziale inapplicabilità della norma nella maggior parte dei casi», ha denunciato da Sestri Levante il consigliere Marco Conti (Pdl) - ora tocca ai comuni mettere ulteriori paletti. E così martedì sera, nella sala polivalente di Bogliasco, l'assessore all'urbanistica Alessandro Pini Prato ha annunciato a nome della maggioranza di centrosinistra guidata dal sindaco Luca Pastorino che non solo nella frazione di Sessarego ma anche in tutta la fascia costiera (la legge regionale escludeva solo gli edifici sottostanti l'Aurelia) e nell'intero centro del paese saranno impediti gli ampliamenti previsti dal Governo. Una scelta che di fatto limita l'applicazione della norma ad alcune zone dell'entroterra.

Una scelta contestata da tutto il centrodestra: «la legge rimane attiva solo due anni, in deroga agli strumenti urbanistici locali, mentre le norme nazionali e di vincolo ambientale, idrogeologico e monumentale permangono», ha infatti spiegato Federico Fossa (Pdl) secondo il quale «è stata persa l'occasione per venire incontro ai fabbisogni abitativi delle famiglie, delle piccole imprese artigiane e per contribuire al rilancio dell'edilizia».

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