I pagliacci conquistano Milano

L'invasione è cominciata ieri alle tredici. Una ventina di uomini in tuta bianca e gialla e con il classico naso da clown sono usciti da Palazzo Marino, hanno attraversato la galleria, si sono ritrovati in piazza Duomo e con voce stentorea a tutti i passanti che incrociavano dicevano «Buongiorno». La reazione? Sguardi attoniti, sguardi smarriti, sguardi di chi non è abituato a rispondere nemmeno al più semplice dei saluti.
Con questa mini performance la compagnia dei Pic, Pronto intervento clown, ha annunciato a Milano che da dopodomani, giovedì, a sabato 20 febbraio la città diventerà il palcoscenico itinerante del Milano Clown Festival, una tre giorni di teatro da strada e clownerie internazionale che per il quinto anno farà sbarcare quindici compagnie e settanta artisti dei quattro angoli del mondi in undici luoghi meneghini, dall'Isola allo chapiteau del cavalcavia Bussa, dalla Stazione Centrale al teatro Verdi, dal sagrato di Santa Maria alla Fontana a quello del Duomo facendoli salire anche a bordo del Pic bus, un particolare autobus dotato di un palcoscenico aereo che attraverserà la città con fermate a sorpresa.
«Vogliamo fare uscire i clown dal classico tendone del circo per realizzare un piccolo miracolo: far sorridere Milano, farle riacquistare colore e scaldarle il cuore», spiega Maurizio Accattato, in arte Moriss, direttore artistico del Festival che sul vestito sbracciato fatto di sacchetti di plastica gialla porta proprio una borsa per l'acqua calda a forma di cuore. «Un miracolo? Forse. Ma non dimentichiamo che i miracoli sono semplicemente sogni che si realizzano».
Non per niente il tema di questa edizione (lo scorso anno il festival ha avuto ben ventimila spettatori) prende in prestito il titolo della celebre pellicola diretta da Vittorio De Sica nel 1951, Miracolo a Milano, che verrà anche proiettato sabato alle 13 e alle 15 al Teatro della Sassetti: «Proprio come il protagonista di questa bellissima fiaba cinematografica anche noi sogniamo un mondo dove buongiorno voglia davvero dire buongiorno», racconta ancora Moriss in una insolita pirotecnica conferenza stampa a Palazzo Marino. «Purtroppo in quasi sessant'anni poco è cambiato e come dice il regista Maurizio Nichetti, ospite d'onore della nostra rassegna, soltanto un miracolo può salvare Milano».
Ci riusciranno gli oltre cento spettacoli gratuiti in cartellone, molti dei quali prenderanno parte al concorso per aggiudicarsi il premio del pubblico e quello della giuria? Chissà. Intanto il primo appuntamento è previsto per dopodomani a mezzogiorno in piazza Duomo: vi saranno non soltanto clown ma anche i musicisti della Brera Street Band che suoneranno una nuova composizione del maestro Carlo Cialdo Capelli, già collaboratore di Giorgio Gaber. Poi si esibiranno tutti gli altri, dall'americano Peter Shub, una leggenda della clownerie da strada, al trio inglese Comic Character Creation, dagli italiani Andrea Ruberti e Alessandro Larocca di Quellidigrock a Piero Leonardon e Carlo Rossi de La filarmonica Clown, tanto per citarne alcuni.


«Anche quest'anno abbiamo voluto ospitare l'unico festival internazionale dedicato ai clown e al teatro di strada che si svolge in una metropoli italiana», spiega Antonio Calbi, direttore del settore spettacolo dell'Assessorato alla cultura del Comune di Milano. «Perchè? Perchè siamo consapevoli che la nostra città ha bisogno di tante, continue iniezioni di sano buonumore».

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