
Il clima più caldo allunga la stagione delle allergie che inizia fino a 25 giorni prima in primavera e si prolunga di circa 20 giorni in autunno. Nel 2023 è stato registrato un aumento della durata del periodo dei pollini di oltre un mese e mezzo, dovuto a un maggior numero di giornate senza gelo, nel 2023. I bambini affetti da asma sono 1 su 5 in Italia e gli anziani con problemi respiratori sono il 17% degli over 65. Gli esperti della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica (SIAAIC) in occasione della 18ª edizione della Giornata del Polline (che cade oggi), hanno parlato anche «di un rischio di mortalità, negli anziani con problemi respiratori, più alto fino al 116%».
Uno studio pubblicato a metà gennaio su BMC Public Health ha analizzato il legame tra pollini e mortalità tra gli anziani, correlata a problemi respiratori. Valutando oltre 127 mila decessi registrati in Michigan tra gennaio 2006 e dicembre 2017, i ricercatori hanno esaminato quattro tipi di polline di alberi decidui, cioè che perdono le foglie, come acero, betulla e pioppo, di sempreverdi, di graminacee e di ambrosia. «Utilizzando modelli informatici avanzati, gli autori hanno osservato come livelli elevati di polline, dopo 7 giorni di esposizione, fossero correlati a un aumento dei tassi di mortalità negli anziani con problemi respiratori preesistenti ha riferito Vincenzo Patella presidente della Società di allergologia -.
I risultati hanno mostrato che alti livelli di polline di alberi decidui e graminacee si associano a un rischio dell'81% più alto di mortalità per tutte le cause respiratorie croniche, dopo sette giorni di esposizione. E che livelli elevati di polline di ambrosia sono collegati al 107%, della mortalità per pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), e del 116% per le altre malattie respiratorie croniche».
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