TorinoSopralluoghi, riunioni, interminabili telefonate, ma ancora nulla di deciso. Adesso al «Darwin» si ispezionano palmo a palmo le vecchie controsoffittature che fino a ieri erano considerate a prova di crollo. Nella scuola della tragedia Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino, ente proprietario delledificio dagli anni Settanta, ha trascorso lintera giornata.
Presidente, che succederà ora?
«Dobbiamo ancora fare delle verifiche. È complicato, si tratta di un istituto che ospita 1300 ragazzi. Farò ancora un incontro coi dirigenti scolastici, gli insegnanti, i genitori per trovare una soluzione almeno temporanea. Listituto riaprirà solo quando le condizioni di sicurezza saranno assolute».
Le famiglie chiedono anche una assunzione di responsabilità. Che cosa è stato fatto per evitare lincidente?
«Abbiamo speso parecchi milioni per mettere a norma ledificio. Ma dobbiamo fare i conti con il poco che abbiamo a disposizione».
Eppure il ministro ha dimostrato che i fondi per ledilizia scolastica sono aumentati.
«Bisogna conoscere come funziona la pubblica amministrazione. Qui non è una questione solo di fondi, ma di vincoli che impediscono di spendere i soldi. Qui la manutenzione non centra.
Lo confermano gli ultimi sopralluoghi?
«I nostri tecnici oggi non sono tornati nellaula del crollo: stiamo ispezionando tutte le altre classi, circa una settantina, per verificarne le condizioni di sicurezza».
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