I vigili? A Sanremo devono essere «superman»

I vigili? A Sanremo devono essere «superman»

«I vigili dovrebbero essere tutti alti 1,80, saper correre veloce per inseguire i senegalesi e conoscere anche il cinese e non solo il russo». Così il sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato, durante il consiglio comunale, ha parlato del futuro del corpo della polizia municipale in vista di possibili nuove assunzioni.
«Servirà anche trovare una nuova sede, per raggiungere quella attuale bisogna prendere il satellitare. Inoltre, pur avendo edifici di nostra proprietà vuoti ed inutilizzati, la polizia municipale è alloggiata in uno stabile in affitto dalle suore, ma a loro ci deve pensare la Provvidenza e non il Comune di Sanremo». Il primo cittadino parlando della riorganizzazione del personale comunale ha analizzato alcune problematiche che lui, da imprenditore privato, ha riscontrato una volta entrato nella macchina pubblica.
«Il problema non è assumere – ha spiegato - ma trovare le persone giuste all’interno degli enti per fargli fare quello di cui sono capaci, in modo da diventare utili per le aziende. La politica deve creare lavoro e non dare lavoro. È più difficile gestire un’azienda pubblica rispetto ad una privata. Per esempio non esiste che quando si chiede ad un operaio di pitturare le colonnine a bordo strada, questo venga a dire che è allergico alla vernice o che non si sente di stare dentro un piccolo autocarro. Bisogna però fare uno sforzo, in questo momento di particolare difficoltà economica, e ragionare come se si lavorasse in un’azienda privata».
Una nuova provocazione arriva poi quando fa riferimento alla «Sanremo Promotion», la società pubblica che si occupa di promuovere il territorio ed organizzare eventi. «In passato alla Sanremo Promotion erano state assunte persone che non parlavano neanche due lingue – ha detto Zoccarato – per lavorare in una società come quella, con gli obiettivi che si prefigge, il personale dovrebbe saper parlare correttamente almeno cinque lingue».
Un’ultima stoccata, infine, ai Verdi e agli ambientalisti quando la discussione ha riguardato i lavori pubblici e il Piano Territoriale di Coordinamento della costa adottato dalla Regione Liguria.

«È vergognoso che per tutelare una volta la rana che deve stare con i girini, un’altra volta le papere, le oche, le lucertole o non so cosa – incalza Zoccarato - non si possano fare interventi seri e incisivi nei greti dei torrenti. Qui in Italia c’è sempre qualcuno pronto a fare barricate contro qualsiasi forma di lavoro che possa essere utile all’uomo. Io me ne frego e nei torrenti ci entro lo stesso con le ruspe per pulirli».

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