Ici anche per la Chiesa Riccardi: "Siamo pronti a rivedere l'esenzione"

Il ministro per la Cooperazione riapre la partita sull'Ici: "Si dovrà intervenire con tasse". Sull'immigrazione: "Compromesso tra ius solis e ius sanguinis"

Ici anche per la Chiesa Riccardi: "Siamo pronti a rivedere l'esenzione"

Ici anche per la Chiesa. A tornare sull'argomento è il ministro per la Cooperazione internazionale, l’integrazione e le politiche familiari, Andrea Riccardi, nell'ambito di un'intervista alla Stampa realizzata dopo che ieri lo stesso giornale aveva sentito il presidente della Conferenza episcopale, Angelo Bagnasco.

Bagnasco era intervenuto dicendo che: "I conti a posto da soli non salvano l'uomo". Una dichiarazione a cui il ministro ha risposto sottolineando come la fase due della manovra del governo andrà "in direzione di una maggiore equità, con ammortizzatori sociali, lotta all'evasione e provvedimenti per lo sviluppo e l'occupazione".

Nel corso dell'intervista Riccardi ha anche voluto ritornare sul tema dell'Ici alla Chiesa, che sarà - dice il ministro - affrontato dal premier in persona. Ha però aggiunto che, ad esclusione delle attività no profit, "si dovrà intervenire con le tasse" dove "si ravvisassero attività commerciali o miste".

Ricciardi dedica una battuta anche all'immigrazione, affermando di essere alla ricerca di un compromesso tra "ius soli e ius sanguinis", che "si può

trovare" nel "diritto alla cultura: se questi bambini sono culturalmente italiani, studiano in Italia, parlano italiano meglio della lingua dei loro genitori, allora diamogli la cittadinanza".

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